Storia, arte e politica convivono nei palazzi del potere della capitale: splendidi, monumentali edifici a poca distanza l’uno dall’altro che raccontano la storia politica e sociale non solo dell’Urbe ma spesso dell’Italia intera: sono Montecitorio, Palazzo Chigi, Palazzo Madama e il Quirinale. Continuiamo la nostra passeggiata alla scoperta delle meraviglie di Palazzo Chigi
Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dei palazzi del potere a Roma, spostandoci nel palazzo adiacente a Montecitorio, Palazzo Chigi, sede del Governo della Repubblica Italiana e residenza del presidente del Consiglio dei ministri.
Nel 1578 Pietro Aldobrandini, fratello del futuro papa Clemente VIII, che possedeva già un palazzo in via Lata, attuale via del Corso, acquista un gruppo di casupole appartenenti a varie famiglie nei pressi della colonna di Marco Aurelio, con l’intenzione di costruirvi un’”isola” Aldobrandini, secondo l’uso delle famiglie nobili dell’epoca.
I lavori vengono affidati a Matteo Bartolini da Città di Castello e proseguiranno per molti anni, ma, nel 1659, l’edificio, ancora incompiuto, viene venduto a Mario e Agostino Chigi, da cui prenderà il nome che ancora oggi lo caratterizza. I Chigi, per eseguire i lavori di adattamento, si rivolgono all’architetto Felice della Greca, alla cui morte nel 1677, subentra l’architetto Giovan Battista Contini, al quale si deve l’attico al posto del coronamento a balaustra, di cui oggi resta solo un piccolo tratto inglobato nella muratura su via dell’Impresa, con lo scopo specifico di ospitare la Biblioteca ricevuta in eredità dal Cardinale Flavio Chigi. A Contini si deve anche la monumentale altana verso Montecitorio, costruita per contendere il prestigio dell’altezza al vicino palazzo Ludovisi, attuale sede della Camera dei Deputati. Nel 1739, alla morte di Agostino, il palazzo, terminato nella sua struttura, viene ereditato dal figlio Augusto, che porta a compimento i lavori di finitura delle facciate con la costruzione del balcone delle benedizioni sovrastante il portone su piazza Colonna, il completamento delle cornici delle finestre, la chiusura delle botteghe ancora rimaste e la realizzazione di alcune rimesse nel cortile, oltre alla ricca decorazione degli interni.

Ingresso via del Corso, Palazzo Chigi, Roma
Palazzo Chigi è caratterizzato da una pianta regolare di forma rettangolare con l’ingresso principale originario su via del Corso, oggi chiuso e sostituito da quello che affaccia su piazza Colonna, attraverso il quale si accede all’elegante cortile d’onore, al cui interno troneggia la settecentesca fontana decorata con l’emblema della famiglia Chigi, sei colline sormontate da una stella, che risulta posizionata a sinistra rispetto all’attuale ingresso, essendo in asse con quello antico su via del Corso.

Cortile d’onore, palazzo Chigi
Sulla destra svetta l’imponente scalone d’onore, adornato con lo stemma araldico della famiglia Chigi e decorato da statue antiche, sarcofagi romani e lanternoni in bronzo del’600. Da qui si sale al primo piano nobile, che ospita le sale che si affacciano nell’angolo tra via del Corso e piazza Colonna, la cui costruzione risale ai tempi della famiglia Aldobrandini nel XVI secolo, anche se nel corso dei secoli hanno subito molteplici rimaneggiamenti dovuti ai diversi cambi di proprietà e ai diversi usi a cui è stato destinato.
Infatti, fino alla fine del 1700, è stato adibito prevalentemente ad abitazione di famiglie nobiliari, ospitando molti personaggi illustri, come Wolfgang Amadeus Mozart, che il 20 aprile 1770, vi tiene un concerto alla presenza di Carlo Edoardo Stuart d’Inghilterra. Dopo circa duecento anni, però, cambia completamente destinazione d’uso, diventando prima sede dell’ambasciata spagnola a Roma e successivamente sede dell’ambasciatore d’Austria-Ungheria presso lo Stato pontificio.
Nel 1916 lo Stato italiano acquista il palazzo dalla famiglia Chigi per farne la sede del ministero delle Colonie, trasferito poi da Mussolini nel 1922 a Palazzo della Consulta al Quirinale, destinando palazzo Chigi a sede del Ministero degli Esteri, che vi rimarrà fino al 1961, quando viene trasferito al palazzo della Farnesina appositamente costruito.
Da questo momento vi viene trasferita, dal palazzo del Viminale,la Presidenza del Consiglio dei ministri e per metonimia, palazzo Chigi diventa la denominazione del Governo della Repubblica Italiana. Si rendono necessari lavori di consolidamento e di adeguamento che vengono eseguiti dal Genio Civile: il tetto viene rifatto con strutture in ferro, i pavimenti agganciati con travature in cemento armato e gli intonaci ripresi. Le sale più antiche del piano nobile corrispondono attualmente allo studio del presidente del Consiglio, alla sala di anticamera e alla sala del Consiglio dei ministri, che si affaccia sul balcone centrale della facciata prospicente Largo Chigi.

Medaglione, palazzo Chigi
Nel 1999 si è concluso un importante intervento di restauro filologico del Palazzo che ha riportato all’antico splendore le facciate con colori originali e numerose decorazioni pittoriche, recuperati attraverso lo studio di stampe e riproduzioni d’epoca, e alla riscoperta del medaglione in ceramica invetriata raffigurante la Madonna con bambino, all’ angolo tra piazza Colonna e via dell’Impresa, che era fortemente danneggiato.