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Vittime, genocidio e giustizia penale: l’eredità del processo Eichmann

Redazione

Un dialogo a margine del docu-film “Rimango in piedi”

Vittime, genocidio e giustizia penale: l’eredità del processo Eichmann. Un dialogo a margine del docu-film “Rimango in piedi”. Si svolgerà martedì 22 febbraio 2022, dalle ore 15.00 presso l’Aula Magna di UnitelmaSapienza, l’incontro organizzato da UnitelmaSapienza in collaborazione con il festivalgiustiziapenale.

Nel corso dell’evento verrà proiettato il docu-film “Rimango in piedi. Processo ad Adolf Eichmann” (in calce una breve descrizione).

Interverranno, dopo i saluti del Magnifico Rettore di UnitelmaSapienza Antonello Folco Biagini, la presentazione dell’Avv. Chiara Padovani e la proiezione del docu-film: la Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Dr.ssa Noemi Di Segni, lo storico dei genocidi prof. Marcello Flores (Università di Siena), il filosofo del diritto prof. Stefano Anastasia (Università di Perugia), il professore di diritto processuale penale Luca Luparia (Università di Roma Tre). Modera la Dr.ssa Nathania Zevi (giornalista Rai).

Le conclusioni saranno tenute dal prof. Vincenzo Mongillo, ordinario di diritto penale presso UnitelmaSapienza e promotore dell’iniziativa.

È possibile seguire l’evento esclusivamente in diretta streaming, iscrivendosi a questo link.

Link alla diretta

RIMANGO IN PIEDI. IL PROCESSO AD ADOLF EICHMANN”

“Rimango in piedi. Il processo ad Adolf Eichmann” è un docu-film, ideato e scritto da Chiara Padovani, avvocata penalista del Foro di Milano e membro del comitato direttivo del Festival Giustizia Penale nell’ambito della cui edizione 2021 è stato presentato al pubblico per la prima volta. L’opera, originariamente concepita come pièce teatrale, e poi, in ragione dell’emergenza pandemica, trasposta in chiave cinematografica sotto la regia di Claudio Uberti, si inscrive nel tema trattato nel corso del Festival: la vittima del reato (“Vittime di ieri, vittime di oggi”). In effetti, proprio il processo celebrato nel 1961 a Gerusalemme nei confronti di Adolf Eichmann rappresenta il momento decisivo per la definizione del ruolo delle vittime all’interno del rito penale. Proprio da quel processo nasceranno gli strumenti internazionali di riconoscimento dell’offeso, si svilupperanno i nuovi studi vittimologici e germoglierà l’attuale assetto della Corte penale internazionale. Il titolo dell’opera, interamente girata presso l’ex campo di concentramento e transito di Fossoli – su gentile concessione della Fondazione ex Campo Fossoli e con il patrocinio del Comune di Carpi e della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi – ne condensa in sé l’esigenza scientifica ed artistica di fondo; quella di una re-citazione della Memoria – resa possibile dallo studio rigoroso non solo del materiale probatorio di quel processo ma anche delle relative fonti storico-filosofiche e letterarie – attraverso le deposizioni delle sopravvissute al genocidio, meno conosciute al pubblico, eppure di straordinaria importanza per la ricostruzione storico-giuridica sia delle responsabilità penali di Adolf Eichmann, sia del sistema elaborato ed utilizzato dal Terzo Reich per reificare ed annientare la femminilità e la maternità delle donne ebree. Al banco dei testimoni, le voci di queste donne, di ogni età, cultura ed estrazione sociale, poterono finalmente non solo trovare ascolto ma, altresì, raccontare all’umanità la forza straordinaria con la quale resistettero e combatterono (nonostante la stragrande maggioranza degli internati non poterono resistere alla ferocia aberrante della Shoah), restituendo dignità immortale alla loro persona, non più solo vittima, che rimane in piedi di fronte all’imputato, all’accusatore, al Giudice e alla Storia. La realizzazione del docu-film è stata resa possibile dal contributo degli attori (alcuni professionisti, altri prestati dal mondo giudiziario) e del regista che hanno prestato gratuitamente la loro opera.

 

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