In occasione del bicentenario della morte di Antonio Canova, nell’antica fornace del grande scultore, di fronte all’Accademia delle Belle Arti, l’artista Fiorenzo Zaffina rende omaggio al suo illustre predecessore con la mostra “Crisalide” a cura di Alberto Dambruoso, reinterpretando in chiave contemporanea una delle più note e amate opere, l’Amore e Psiche.
L’ Inaugurazione giovedi’ 9 febbraio.
Giovedì 9 febbraio 2023 alle ore 18.30, presso Canova22, l’antica Fornace del Canova, verrà inaugurata la mostra “CRISALIDE” di Fiorenzo Zaffina a cura di Alberto Dambruoso, nell’ambito delle celebrazioni del bicentenario della morte del grande artista veneto, che a Roma visse e lavorò.
Antonio Canova nacque il 1º novembre 1757 a Possagno, in provincia di Treviso e, dopo l’apprendistato a Venezia, nel 1779 si trasferì a Roma, dove risiedette per il resto della sua vita e che costituì per lui, “nuovo Fidia”, fonte di ispirazione e imprescindibile punto di riferimento.
Artista estremamente prolifico, Canova fu il primo a realizzare opere “in serie” partendo da un modello increta ricoperta di gesso a grandezza naturale sul quale venivano inseriti i cosiddetti “repere”, dei chiodini di riferimento attraverso i quali la bottega era in grado di replicare più esemplari in marmo dello stesso soggetto, poi rifiniti dal maestro.
Ma Antonio Canova è ricordato anche per un merito speciale nei confronti del nostro Paese, ovvero il recupero, in forza del Trattato di Tolentino, delle opere d’arte sottratte da Napoleone, che gli valse il soprannome di Monsieur L’Emballeur da parte del principe Talleyrand. Proprio grazie al lavoro certosino e di grande diplomazia de l’Emballeur il 25 ottobre 1815 un convoglio di 41 carri, trainati da 200 cavalli lasciò Parigi per raggiungere le varie destinazioni in Italia, accolto dalle popolazioni locali in festa, con 249 opere recuperate fra cui l’Apollo del Belvedere, il Laocoonte e i cavalli bronzei di Venezia.
A Roma ancora oggi è possibile immergersi nell’atmosfera dell’atelier dell’artista nello storico locale sito in via del Babuino, il Museo Atelier Canova Tadolini, per la cui locazione lo stesso Canova, ormai all’apice della carriera, si fece garante a favore del suo allievo prediletto, il promettente Adamo Tadolini. Qui si possono ammirare i modelli preparatori di opere conservate in ogni parte del mondo e strumenti del mestiere riuniti senza un vero e proprio criterio di catalogazione, ma con l’intenzione di ricreare l’originaria atmosfera “romantica” dell’atelier.
Non distante, in questa zona che da sempre è zona di artisti nella Capitale, a un centinaio di metri dall’abitazione-studio del grande scultore, si trova la fornace dove Canova, come scrive il pittore Francesco Hayez nelle Memorie “faceva in creta il suo modello”.
La fornace, che mantiene la sua conformazione circolare con tre nicchie laterali e la parte centrale che termina in alto con un oculus aperto verso il cielo, è oggi sede dell’associazione Canova 22, formata da un gruppo di artisti per diffondere l’arte in ogni forma e linguaggio, uno spazio che si trasforma a seconda degli eventi che lo animano. In questo luogo, posizionato di fronte all’Accademia delle Belle Arti, ancora pervaso dall’energia creativa dell’immortale Canova, l’artistascultore Fiorenzo Zaffina, rende omaggio al suo illustre predecessore, reinterpretandone in chiave contemporanea una delle più note e amate opere, l’Amore e Psiche, con un d’après costituito da blocchi di plexiglass scolpiti in negativo, la Crisalide, accompagnata dalle musiche curate da Elisabetta Serpi.
In Crisalide ritroviamo intrecciata la dualità espressa nell’opera di Zaffina, il classico, che si rintraccia nel tema del racconto e nella forma ricavata dalla scultura del Canova e il contemporaneo, che si sostanzia nella tecnica esecutiva e nel materiale con il quale è stata plasmata.
Fiorenzo Zaffina, nato a Lamezia Terme, vive e lavora a Roma dal 1970, dove prosegue l’attività espositiva, iniziata in Calabria, con una serie di collettive e due personali che gli valgono premi e riconoscimenti. Si iscrive alla Facoltà di Architettura e continua gli studi presso l’Accademia di Belle Arti e la Scuola Libera del Nudo. Nel 1993, quando prende parte al Premio Marche curato da Renato Barilli, ha già avviato una propria ricerca volta alla “dissezione” dei muri e alla conseguente rivelazione di anfratti, scenari segreti, realtà insondabili se non attraverso un gesto che, non finalizzato a ferire, contribuisce a creare una dimensione spaziale altra. Nel 2016, dopo quattro anni di sperimentazione su un nuovo materiale l’artista presenta per la prima volta in assolu-to al Museo MAON di Rende (Cosenza), dei blocchi di plexiglass scavati, scoprendo ancora una dimensione.
INFO
Fiorenzo Zaffina CRISALIDE, a cura di Alberto Dambruoso
Promossa da Canova 22 – Antica Fornace del Canova
Grafica di Paolo Residori
Fotografie di Roberto Vignoli, Alberto Guerri, Enrico De Bernart
Musica di Elisabetta Serpi
Video di Enrico De Bernart
Catalogo Bordeaux edizioni
Orari: dal martedì a domenica 17.00 – 20.00