Home In Evidenza Un anno casanoviano con un Casanova tradizionalista e anti progressista

Un anno casanoviano con un Casanova tradizionalista e anti progressista

Redazione

“Nell’anno delle celebrazioni dedicate a Giacomo Casanova a trecento anni dalla nascita, dichiara il presidente Pierfranco Bruni, è necessario sgombrare l’icona che di Casanova è stata costruita nel corso di decenni, ovvero l’immagine del libertino”.
In uno studio di prossima uscita da Solfanelli editore di Pierfranco Bruni si sottolinea l’importanza del Casanova filosofo e teologo soprattutto negli scritti memorialistici.
Pierfranco Bruni ha posto in evidenza l’importanza del filosofo e del contro rivoluzionario.
“Una personalità tradizionalista, ha dichiarato Bruni, e chiaramente conservatore soprattutto se si considerano scritti come le sue Memorie”.
Si annuncia un anno casanoviano ricco di discussioni anche di ordine politico.

*Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Per il Ministero della Cultura è attualmente:

• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;

• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;

• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.

Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.

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