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La donna che guarda il mare di Pierfranco Bruni tra amore intenso e memoria

Redazione

 

Di Maria Teresa Alfoso

Il tema principale del libro, “Donna che guardi il mare” (Pellegrini) di Pierfranco Bruni è l’esplorazione dell’amore, della memoria e del tempo attraverso un linguaggio poetico e riflessivo.

L’autore intreccia ricordi, passioni, malinconie e riflessioni filosofiche, creando un mosaico di emozioni e immagini che raccontano la vita, gli amori e le radici.

Il libro é una testimonianza appassionata della vita trascorsa dall’autore .

Raccontare per rendere il lettore partecipe di una vita vissuta con passione e con verità: parole che entrano nel cuore, leggi e respiri, respiri e leggi.

E nel frattempo  cresce la curiosità e il lettore si diletta  provando a viaggiare per questo incredibile mondo descritto in fotogrammi.
Con un tuffo sei nell’ immensità di un passato che vivi leggendo.
Nel corso della lettura ci sono improvvisi cambi di rotta, che a volte  sembra di aver vissuto anche solo dei momenti di quella vita.
L’amore viene descritto come un viaggio un destino inevitabile che regala gioia e malinconia.
La figura femminile nella sua eterna bellezza trascende il tempo e lo spazio diventando esperienza emotiva.
Con questo libro l’autore ci regala  un diario intimo, sincero e coinvolgente in cui ripercorre la sua vita e i suoi amori o la sua idea di AMORE, non ci é dato saperlo.
Bruni vuole farci conoscere l’uomo dietro al romanzo e ai versi, ci fa entrare nella sua storia  con una narrazione così intensa e appassionata che sembra di leggere un romanzo che ha un sapore speciale, capace di farci emozionare.
Leggendo ci si immerge nel calore delle parole che nascono da una sensualità dell’anima.
A momenti possono apparire parole di nostalgia,ma non lo sono perché nel ricordare si vive senza malinconia del passato.

“La vita è sempre dove penso che sia”

Leggendo ti accorgi  di essere fuori dal tempo quando l’autore rievoca i giorni passati dell’infanzia, dell’adolescenza  intrecciandoli nel ritratto di un legame che va oltre il tempo.

Scopri di più.

Un amore che inizialmente ha il sapore della giovinezza, dei progetti condivisi, delle fughe  per riuscire a stare insieme.

Un amore giovanile che con un salto ti conduce all’amore maturo,consapevole, fatto di destino e quell’amore mai sopito torna a scorrere nelle vene e a fiorire.

Davanti ad un sentimento così profondo, rispettoso, puro e totalizzante gli anni non hanno importanza.

Basta riprendersi per mano e ricominciare  a camminare.

Seguono pagine fatte di aneddoti deliziosi, scene domestiche, ricordi condivisi di momenti privati e ufficiali, viaggi, feste  passeggiate e risate.

Nella descrizione riesci a sentire anche il gusto di quel gelato comprato dalla nonna in un rituale di festa.

Pagine da cui traspare  l’amore che ha accompagnato la vita di quell’uomo che scrive.

Al racconto in prosa si alternano poesie  scritte dal protagonista che accompagnano la narrazione scandendo il susseguirsi di momenti felici, dolorosi, intimi con la  immediatezza di ogni verso.

A noi lettori , una volta finita la lettura, emozionati e commossi, non resta che ringraziare la penna di Pierfranco Bruni.

….

Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Per il Ministero della Cultura è attualmente:

• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;

• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;

• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.

Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.

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