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Eurispes 2025: Mattarella, Forze armate e Vigili del Fuoco ai vertici della fiducia

Silvia Gambadoro

Il 72% considera un privilegio vivere in Italia, ma il 39% emigrerebbe per lavoro. Timori per crisi globale, clima e guerre.

Cosa pensano davvero gli italiani della politica, delle istituzioni, del futuro? A rispondere è il 37° Rapporto Italia dell’Eurispes, una radiografia dettagliata della società italiana nel 2025, articolata in sei capitoli tematici e oltre sessanta focus fenomenologici. Il quadro che emerge è quello di un Paese disilluso dalla politica, ma ancora fortemente ancorato ai valori della convivenza, della sicurezza e dell’identità culturale.

Nel suo saggio introduttivo, il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara richiama con forza la necessità di tornare a un modo di pensare più autentico e meno superficiale:

«Quando decidiamo di alzare il velo delle apparenze, allora emerge in tutta la sua gravità la portata della crisi attuale, una crisi che intacca e deprime i valori e i fattori fondamentali sui quali si sono basati e organizzati i nostri sistemi di convivenza».

La fiducia degli italiani nelle istituzioni politiche è in netto calo: il Parlamento scende al 25,4%, i partiti politici crollano al 21,1%. Male anche il Governo (30,2%) e la Magistratura (43,9%). Ma non tutto è perduto: crescono invece i consensi per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (63,6%) e si conferma altissima la fiducia nelle Forze armate, nei Carabinieri, nella Polizia e nei Vigili del Fuoco, con punte che superano il 70%.

Il bisogno di sicurezza in un mondo instabile

Paure, incertezze, fragilità. La percezione del rischio si fa sempre più globale: il 67,6% degli italiani teme una nuova crisi economica mondiale, il 69,5% teme eventi climatici estremi, e quasi la metà (46,1%) paventa una Terza guerra mondiale. Nonostante questo clima di allarme, il 69,7% degli intervistati crede nella stabilità del Governo Meloni e approva alcune misure recenti, dal nuovo Codice della strada alla separazione delle carriere dei magistrati.

L’orgoglio nazionale, però, resiste: il 72% degli italiani si sente fortunato a vivere in Italia, un dato in crescita rispetto al passato. Bellezze paesaggistiche, cultura e cucina restano i pilastri dell’“italianità”. Tuttavia, il 39,5% sarebbe disposto a trasferirsi all’estero per lavoro o opportunità economiche migliori.

Famiglie sotto pressione, ma resilienti

Il Rapporto fotografa una popolazione che fatica ad arrivare a fine mese, ma che si adatta. Il 60% delle famiglie dichiara difficoltà economiche, e quasi la metà è costretta a usare i risparmi per coprire le spese ordinarie. Il ricorso alla rateizzazione è sempre più diffuso (53,4%), soprattutto per elettrodomestici, auto e tecnologia. Anche la solidarietà familiare torna a essere un rifugio: quasi un terzo si affida a genitori o parenti per superare momenti di crisi.

Identità e diritti: aperture e resistenze

L’Eurispes dedica ampio spazio anche ai temi etici e identitari. Gli italiani si confermano largamente favorevoli a eutanasia

Cosa pensano davvero gli italiani della politica, delle istituzioni, del futuro? A rispondere è il 37° Rapporto Italia dell’Eurispes, una radiografia dettagliata della società italiana nel 2025, articolata in sei capitoli tematici e oltre sessanta focus fenomenologici. Il quadro che emerge è quello di un Paese disilluso dalla politica, ma ancora fortemente ancorato ai valori della convivenza, della sicurezza e dell’identità culturale.

La fiducia degli italiani nelle istituzioni politiche è in netto calo: il Parlamento scende al 25,4%, i partiti politici crollano al 21,1%. Male anche il Governo (30,2%) e la Magistratura (43,9%). Ma non tutto è perduto: crescono invece i consensi per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (63,6%) e si conferma altissima la fiducia nelle Forze armate, nei Carabinieri, nella Polizia e nei Vigili del Fuoco, con punte che superano il 70%.

Il bisogno di sicurezza in un mondo instabile

Paure, incertezze, fragilità. La percezione del rischio si fa sempre più globale: il 67,6% degli italiani teme una nuova crisi economica mondiale, il 69,5% teme eventi climatici estremi, e quasi la metà (46,1%) paventa una Terza guerra mondiale. Nonostante questo clima di allarme, il 69,7% degli intervistati crede nella stabilità del Governo Meloni e approva alcune misure recenti, dal nuovo Codice della strada alla separazione delle carriere dei magistrati.

L’orgoglio nazionale, però, resiste: il 72% degli italiani si sente fortunato a vivere in Italia, un dato in crescita rispetto al passato. Bellezze paesaggistiche, cultura e cucina restano i pilastri dell’“italianità”. Tuttavia, il 39,5% sarebbe disposto a trasferirsi all’estero per lavoro o opportunità economiche migliori.

Famiglie sotto pressione, ma resilienti

Il Rapporto fotografa una popolazione che fatica ad arrivare a fine mese, ma che si adatta. Il 60% delle famiglie dichiara difficoltà economiche, e quasi la metà è costretta a usare i risparmi per coprire le spese ordinarie. Il ricorso alla rateizzazione è sempre più diffuso (53,4%), soprattutto per elettrodomestici, auto e tecnologia. Anche la solidarietà familiare torna a essere un rifugio: quasi un terzo si affida a genitori o parenti per superare momenti di crisi.

Identità e diritti: aperture e resistenze

L’Eurispes dedica ampio spazio anche ai temi etici e identitari. Gli italiani si confermano largamente favorevoli a eutanasia (67,9%), testamento biologico (77,8%) e matrimoni tra persone dello stesso sesso (66,8%). Più divisi sull’adozione da parte di coppie omosessuali (51,9%) e contrari in maggioranza a pratiche come l’utero in affitto (35,5% di favorevoli). I temi legati al “woke” e alla ridefinizione delle identità di genere trovano invece un’accoglienza tiepida e segmentata.

Antisemitismo e memoria: luci e ombre

Non mancano dati allarmanti: quasi il 38% degli italiani crede ancora che “gli ebrei pensino solo al denaro” e il 58% li considera una comunità chiusa. Quattro italiani su dieci non conoscono il numero delle vittime della Shoah. Sebbene la maggioranza ritenga gli episodi di antisemitismo casi isolati, il 54% denuncia un clima diffuso di odio e razzismo.

Tecnologie e disuguaglianze digitali

Il rapporto con l’innovazione è ambivalente: solo il 20,5% degli italiani vede nell’Intelligenza Artificiale un’opportunità, e più della metà non l’ha mai usata. I social network sono vissuti tra attrazione e disagio: distraggono, ma aiutano anche a sentirsi meno soli. Gli influencer influenzano soprattutto i giovani, ma restano marginali nelle scelte più significative.

Animali, ambiente e nuovi consumi

Il 40,5% degli italiani ha un animale domestico, e oltre il 50% spende tra 31 e 100 euro al mese per il proprio pet. L’amore per gli animali si riflette anche in una chiara opposizione alla vivisezione, alla caccia e all’uso di pellicce. Sempre più diffuse le diete “senza” e l’uso di integratori alimentari, anche in assenza di reali necessità cliniche.

Un Paese che cerca risposte profonde

Il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara richiama alla necessità di “un pensiero essenziale” per affrontare un tempo segnato da tensioni, rotture e cambiamenti radicali. Il messaggio è chiaro: serve uno sguardo più profondo, capace di andare oltre le apparenze e ritrovare una visione di lungo periodo, fondata su coesione, partecipazione e responsabilità collettiva.

 

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