Home Ambiente CITY NATURE CHALLENGE 2025: MESSINA TRA LE PRIME TRE CITTA’ DEL CLUSTER ITALIANO COORDINATO DAL CESAB

CITY NATURE CHALLENGE 2025: MESSINA TRA LE PRIME TRE CITTA’ DEL CLUSTER ITALIANO COORDINATO DAL CESAB

Redazione

Continua l’impegno di Messina (e del territorio della Rete Natura 2000 interessato) nella City Nature Challenge – in collaborazione Nodo InFEA della Città Metropolitana di Messina, Comune di Messina, Dipartimento CHIBIOFARAM di UniME e ARPA Sicilia che si è svolta dal 25 al 28 aprile 2025: grazie ai cittadini che hanno aderito al progetto coordinato da AssoCEA Messina APS, Messina ( e le aree collegate) si è collocata al terzo posto in Italia per numero di osservazioni raccolte (3.997), con  301 specie individuate e 31 partecipanti nel Cluster CESAB. Le città italiane che hanno aderito sono state 21; al top della classifica in tutte e tre le categorie si è collocata Roma(ma fuori dal Cluster CESAB), con quasi 12.000 osservazioni, più di 2.000 specie osservate e 492 partecipanti.

Messina anche nel 2025 ha manifestato una crescita di partecipazioni e di osservazioni e tra le storiche partecipanti alla City Nature Challenge ha avuto il maggior incremento di osservazioni in termini percentuali anno 2024 su anno 2025 e l’osservatore Francesco Cancellieri – classificato primo in Italia – ha raggiunto il numero di 2.335 osservazioni e 80 specie osservate.
AssoCEA Messina APS, con coerenza ha scelto le aree della Rete Natura 2000 per la sfida già dal 2022. Infatti Natura 2000 è una Rete di aree designate dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea per la conservazione della diversità biologica e localizzate nel territorio dell’Unione. I siti che compongono la Rete sono distinti in zone di protezione speciale (ZPS), individuati ai sensi della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE e in Siti di Importanza Comunitaria (SIC), identificati ai sensi della Direttiva “Habitat”; i SIC al termine di un processo di selezione e designazione, entro i termini di uno specifico iter temporale, sono designati come zone di conservazione speciale (ZSC). La Rete tutela habitat e specie animali e vegetali individuati negli elenchi di specie di cui gli allegati I e II della Direttiva e contribuisce, insieme al sistema esistente di aree protette, Parchi e Riserve naturali, alla conservazione del Capitale naturale. Elemento innovativo introdotto dalla Direttiva è che la conservazione della biodiversità e degli habitat deve essere realizzata tenendo conto dell’integrazione della tutela di habitat e specie con le attività economiche e con le esigenze sociali e culturali delle popolazioni che vivono all’interno delle aree che fanno parte della rete Natura 2000.

La City Nature Challenge è una competizione amichevole internazionale di citizen science lanciata dieci anni fa dal Museo di Storia Naturale di Los Angeles e dalla California Academy of Science: ogni anno, in un arco temporale di quattro giorni scelti verso la fine del mese di aprile (un mese molto propizio all’osservazione della natura), i cittadini di tutto il mondo si sfidano nell’osservazione della biodiversità selvatica che trova spazio all’interno delle città. Le osservazioni vengono condivise fra tutti i cittadini e con la comunità scientifica internazionale grazie a piattaforme online dove è possibile postare fotografie o suoni di piante e animali, registrandoli con data e località di raccolta su mappe geografiche interattive. Nel caso di Messina, che partecipa già dal 2022 , e di tutte le altre città italiane la piattaforma usata è stata iNaturalist, piattaforma open source in cui le osservazioni possono essere scaricate dai ricercatori per innumerevoli elaborazioni diverse.

  Nel 2025, la specie più osservata in assoluto nel mondo è stata il tarassaco (Taraxacum officinalis), meglio conosciuto come dente di leone o soffione, una specie legata a piccoli riti propiziatori popolari (soffiando lontano i suoi semi si potrebbero avverare i desideri), ottima anche in cucina e buon sostegno per gli insetti impollinatori.

In Italia la specie più menzionata è stata la cetoniella(Oxythyrea funesta), un piccolo coleottero con una livrea nera a puntini bianchi che si nutre dei fiori di molte specie vegetali diverse e, per questo motivo, anche se non molto amata dal pubblico, risulta spesso una specie impollinatrice.
A Messina (e nei territori collegati della Sughereta di Niscemi, del Bosco di Santo Pietro e della Piana di Gela) la specie più osservata è stata Rosa L., 1753 è un genere della famiglia delle Rosacee che comprende oltre 250 specie, diffuse in Nord America, Europa, Africa e Asia.

È l’unico genere della tribù Roseae Lam. & DC. (sottofamiglia Rosoideae). che comprende specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi, frutti ad achenio contenuti in un falso frutto (cinorrodo); le specie spontanee in Italia sono oltre 30, di cui ricordiamo la R. canina (la più comune), la R. gallica (poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi), la R. glauca (frequente sulle Alpi), la R. pendulina o R. alpina (comune sulle Alpi e l’Appennino settentrionale) e la R. sempervirens.

Tutti i Territori italiani che hanno aderito alla challenge (tranne Roma) sono state coordinate dal Cluster Biodiversità Italia di CESAB – Centro ricerche in scienze ambientali e biotecnologie di Roma, che ha coagulato la collaborazione di numerosi enti e associazioni che hanno supportato la challenge: alleghiamo il report finale e l’infografica preparati dal Cluster.

Fra pochi giorni, ogni partecipante riceverà l’attestato di cittadino-scienziato.

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