Il concerto di M. Luisa Macellaro La Franca e il Premio Federico II all’Ambasciatore Giovanni Pugliese.
Il reportage di Goffredo Palmerini
VIENNA – È un pomeriggio di sole il 27 maggio a Vienna, quando la delegazione del Centro Studi Federico II giunge a Palazzo Metternich, in Rennweg 27, sede dell’Ambasciata d’Italia. La rappresentanza si è composta all’Hotel Royal, nei pressi della splendida Cattedrale di Santo Stefano, con Giuseppe Di Franco e Maria Cristina Pensovecchio, arrivati da Palermo, Maria Luisa Macellaro La Franca da Bordeaux, Mattia Carlin da Venezia e chi scrive da L’Aquila. L’evento, organizzato dal Centro Studi in stretta collaborazione con l’Ambasciata, contempla una riflessione a tre voci – l’Ambasciatore Giovanni Pugliese, il Presidente del Centro Studi Giuseppe Di Franco e il Presidente del Comitato scientifico Goffredo Palmerini – sul tema “Diplomazia e interconnessione culturale per la promozione del Soft Power, il

Goffredo Palmerini
fascino della Cultura che unisce il mondo”. Il Centro Studi, sin dalla sua fondazione nel 2021, ha fortemente impegnato la sua attività sul tema della diplomazia culturale, del dialogo interculturale, del multilateralismo, dell’arte delle relazioni, quali utili ed efficaci mezzi di promozione della pace nel mondo.

Gli insigniti dell’Augustale federiciano
Il Presidente Giuseppe Di Franco, che da 4 anni guida il Centro Studi Federico II, con grande tenacia ha promosso iniziative internazionali svoltesi in Italia (a Roma e Venezia) e all’estero (Stati Uniti, Francia, Austria, Slovacchia). Progetti di grande respiro, tra i quali per brevità si citano il convegno dedicato a Federico II, realizzato al Senato della Repubblica il 30 maggio 2022, la missione internazionale “For Culture Worldwide” presentato a New York, presso la sede dell’ONU dal 28 al 31 marzo 2023 su invito delle Nazioni Unite, il convegno internazionale “La Terra Santa luogo di incontro” sulle tre religioni monoteiste e sulla pace, realizzato a Roma, presso il Palazzo della Rovere in Vaticano, l’11 maggio 2023. Il prossimo impegno del Centro Studi riguarderà la partecipazione ad un evento istituzionale a Roma, il 17 giugno prossimo, presso la Camera dei Deputati dove il Presidente Di Franco, insieme al Presidente del Comitato scientifico, incontreranno il Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata, l’Ambasciatore Gaetano Cortese e il Presidente del gruppo di amicizia Italia-Finlandia,On. Fabio Raimondo, in occasione della presentazione del volume “Villa Hjelt, l’Ambasciata d’Italia a Helsinki”, 34.ma opera curata dall’Amb. Cortese, pubblicata di recente.
Tornando all’evento, la delegazione guidata dal Presidente Di Franco giunge un’ora abbondante prima dell’inizio della manifestazione, prevista alle 17, accolta dal personale dell’Ambasciata che con efficiente premura risolve ogni dettaglio ed esigenza. Maria Luisa Macellaro La Franca, pianista e direttrice d’orchestra, scalda le sue mani al pianoforte pronto per il concerto nel grande Salone di Palazzo Metternich, dove si terrà la manifestazione. L’Ambasciatore Giovanni Pugliese viene a salutarci mezz’ora prima dell’inizio, mentre la funzionaria Annamaria Tammaro ci accompagna nella visita agli ambienti dello splendido palazzo. Intanto il Salone delle Feste si riempie in ogni ordine di posti, praticamente tutte le rappresentanze – diplomatiche istituzionali e civili – della comunità italiana a Vienna sono presenti. C’è empatia e intensa partecipazione emotiva: il concerto è dedicato alla memoria della pianista Ryoko Tajika, recentemente scomparsa, moglie del ministro plenipotenziario Massimo Drei, Vice Capo Missione presso la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni internazionali a Vienna, presente all’evento delegato dall’Ambasciatrice Debora Lepre. Alle 17 in punto l’Ambasciatore Giovanni Pugliese apre con il saluto il suo intervento.
“Signore e Signori, Care colleghe e colleghi,
è con grande piacere e sincera commozione che vi do il benvenuto a Palazzo Metternich per una serata speciale dedicata alla memoria di Ryoko Tajika Drei, una musicista di straordinaria sensibilità e profondità artistica che ho avuto l’onore di conoscere e apprezzare personalmente, moglie del mio collega di concorso qui presente, Massimo Drei, attualmente qui a Vienna come Rappresentante Permanente Aggiunto presso l’OSCE. Ryoko ha collaborato intensamente con l’Ambasciata a Vienna, partecipando a numerosi eventi culturali e musicali che hanno contribuito a rafforzare i legami tra Italia e Austria. Tra tutti, permettetemi di ricordare la sua esecuzione dell’inno nazionale italiano durante le celebrazioni negli anni passati della nostra Festa della Repubblica del 2 giugno, nonché della festa delle Forze Armate il 4 novembre. In segno di stima e riconoscenza, abbiamo voluto dedicarle una targa commemorativa posta sul pianoforte che utilizziamo in questo splendido Salone delle Feste, affinché il suo ricordo possa continuare a vivere qui a Vienna, città che lei tanto amava e dove aveva studiato e lavorato anche in passato. Questa sera ovviamente la ricorderemo anche attraverso la musica grazie al talento della direttrice d’orchestra e pianista Maria Luisa Macellaro La Franca. Lascio ora la parola al Dr. Di Franco, Presidente del Centro Studi Federico II di Palermo, e al Dr. Palmerini, Presidente del Comitato Tecnico, che ringrazio per la loro presenza e per la proficua collaborazione nell’organizzare questo splendido momento di musica.” L’Ambasciatore, sottolineando il valore della Cultura nel costruire relazioni di pace, ha poi richiamato brevemente alcune annotazioni della biografia artistica della pianista Maria Luisa Macellaro La Franca.
Il Presidente Giuseppe Di Franco, aprendo il suo intervento, tratteggia il significato della missione del Centro Studi

Giuseppe Di Franco
Federico II nella capitale austriaca, il valore della diplomazia culturale, le iniziative che sin dalla fondazione il Centro promuove in campo culturale nell’affermare i valori del dialogo e della pace. “Un saluto a tutte le personalità, ai diplomatici, ai giornalisti e alle donne e uomini di cultura presenti a questa iniziativa di alto livello culturale – sottolinea tra l’altro il Presidente Di Franco –, che si tiene oggi 27 maggio 2025 presso questo magnifico salone di Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia a Vienna. Nella qualità di Presidente del Centro Studi Federico II, ringrazio particolarmente S.E. l’Ambasciatore Giovanni Pugliese per aver ospitato questo evento e colgo l’occasione per portare i saluti da parte dell’ambasciatore Gaetano Cortese e dell’ambasciatore e Senatore della Repubblica Giulio Terzi di Sant’Agata.
Ringrazio inoltre il personale dell’ambasciata e la rappresentanza del Centro Studi Federico II qui presente con il Dr. Goffredo Palmerini, scrittore e giornalista internazionale e Presidente del Comitato scientifico del Centro studi, l’Avv. Maria Cristina Pensovecchio, già consigliere parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana e componente del Comitato scientifico insieme al M° Luisa Macellaro La Franca, direttrice d’orchestra e pianista. Infine un ringraziamento particolare lo estendo agli amici ospiti

Maria Luisa Macellaro La Franca
del centro studi qui presenti: come il Prof. Mattia Carlin, docente di estetica e responsabile delle relazioni internazionali dell’Università MEIER di Milano e il M° Gianguido Mussomeli, musicologo insigne e giornalista.
Il Centro Studi Federico II, oltre ad essere un’istituzione privata senza fini di lucro, ha tra i suoi scopi quello di promuovere i valori della cultura e del dialogo interculturale e multiculturale, di tolleranza e di apertura al mondo, valori questi senza i quali un multilateralismo, necessario per costruire ponti ideali tra i popoli, non potrebbe esistere né funzionare. Il multilateralismo non è solo compito dei governi e delle diplomazie. Anche istituzioni culturali come il nostro Centro possono contribuire alla creazione e al mantenimento di un dialogo multilaterale proficuo, nell’ottica di una pacifica cooperazione tra le diverse culture. Ed è per questo che abbiamo, fin dall’inizio della nostra attività, interagito e intrattenuto relazioni con soggetti pubblici e privati responsabili che operano anche a livello internazionale. La nostra istituzione affronta ogni anno una tematica diversa e si propone di volta in volta il raggiungimento degli obiettivi. Quest’anno il Centro Studi ha scelto il tema riassunto nel seguente titolo: “Diplomazia e Interconnessione Culturale per la promozione del Soft Power, il fascino della cultura che unisce il mondo”, che prevede un programma di iniziative e progetti.
Come diceva Alexandre Dumas, “Un uomo onesto e un nobile progetto vanno sempre a volto scoperto”. Cosicché, per l’apertura del nostro ambizioso programma, abbiamo scelto una città internazionale come Vienna, capitale della cultura e crocevia della diplomazia internazionale, e un prestigioso luogo istituzionale, come l’Ambasciata d’Italia, rappresentata da S.E. l’Ambasciatore Giovanni Pugliese, con la cui collaborazione stiamo realizzando oggi questo evento culturale e diplomatico, dedicato appunto alla promozione del soft power, e con l’effettuazione del concerto per pianoforte solista con l’esibizione del M° Luisa Macellaro La Franca, talentuosa pianista e direttrice d’orchestra.

Ambasciatore Giovanni Pugliese
Inoltre la serata sarà occasione per consegnare all’Ambasciatore Giovanni Pugliese il Premio Internazionale Federico II, giunto alla quinta edizione, onorificenza che il Centro Studi conferisce ogni anno ad emerite Personalità. Il Premio consiste in una statuetta in bronzo massiccio che riproduce l’imperatore Federico II, realizzata in fusione e con il metodo artigianale chiamato “lavorazione a cera persa” dal M° fonditore Domenico Signorello. Prima di concludere questo mio breve intervento e lasciare la parola all’amico Goffredo Palmerini, Presidente del Comitato scientifico, desidero citare l’epigrafe riportata sulla tomba di Federico II presso la Cattedrale di Palermo:
Se l’onestà, l’intelligenza, le più alte virtù,
la saggezza, la buona reputazione e la nobiltà
del sangue potessero resistere alla morte,
Federico, che qui riposa, non sarebbe morto.
Colgo infine l’occasione per presentare un’altra onorificenza del Centro Studi che viene assegnata a personalità del mondo della cultura e delle istituzioni, l’Augustale di Federico II. Riproduce la moneta aurea fatta coniare da Federico II nel 1231 nel pacifico clima di rinascita seguìto alla pace con gli “infedeli” in Terrasanta e con il pontefice, denominata appunto moneta della pace, senza dubbio una delle monete più famose e più belle del Medioevo europeo. A Melfi, appunto nel 1231, con l’ausilio del giurista Pier della Vigna (1190 – 1249), Federico emanò il Liber Augustalis o Costituzioni di Melfi, codice legislativo valido per il Regno di Sicilia, ancor oggi ammirato per la sua lungimiranza e modernità, destinato a portare una ventata di rinnovamento in tutto il Regno. L’Augustale venne emesso dalle zecche di Messina e di Brindisi. L’opera d’arte che lo riproduce è realizzata in ottone dorato dal M° Scultore Mauro Gelardi, in collaborazione con il M° fonditore Ettore Machì, e rifinita dal M° Argentiere Roberto Ventimiglia.”
Chi scrive, nel suo intervento, ringrazia l’Ambasciatore Giovanni Pugliese e richiama l’onore di parlare alle Rappresentanze dell’Italia a Vienna e loro tramite all’intera comunità italiana in Austria, avvertendo anche la sensibilità di veder dedicato il concerto alla memoria di Ryoko Tajika Drei. Esprime quindi il piacere di vivere in questa occasione la bellezza di Vienna, le sue meraviglie architettoniche, il suo retaggio nella musica colta e nell’arte, il suo fascino di città crocevia di culture e d’incontro tra occidente ed oriente. Negli anni di servizio a Vienna dell’Ambasciatrice Maria Assunta Accili, sua concittadina aquilana, pur invitato, ricorda come non era stato possibile trovare un’opportunità come oggi avvenuto. E sente anche di provare la singolarità di trovarsi in questo splendido Palazzo, appartenuto al Gran Cancelliere Klemens von Metternich che definiva l’Italia “un’espressione geografica”, e quasi avverte la consumazione d’una nemesi storica nel constatare che Palazzo Metternich è ora proprietà dello Stato italiano e sede della sua più alta rappresentanza qual è l’Ambasciata.
Come sua abitudine, quando visita o incontra le comunità e le rappresentanze italiane nel mondo, chi scrive esprime la sempre profonda gratitudine per i sentimenti d’affetto, vicinanza e solidarietà che da ogni parte del mondo furono tangibilmente espressi a L’Aquila, colpita il 6 aprile 2009 dal terremoto. Il ringraziamento è non solo personale, ma anche a nome dell’intera città, avendo avuto l’onore di servirla come amministratore civico (consigliere, assessore e vicesindaco) per quasi trent’anni. Ora che L’Aquila sta completando la ricostruzione e risorgendo in tutta la sua seducente bellezza, città d’arte con uno straordinario patrimonio, rivolge invito a visitarla e ammirarla nella sua rinascita, essendo nel 2026 Capitale italiana della Cultura. Sottolinea poi come L’Aquila sia soprattutto “Capitale del perdono, della riconciliazione e della pace”, così come la definì papa Francesco nel 2022, venuto ad aprire la Porta Santa della Basilica di Collemaggio per la Perdonanza, il primo giubileo della cristianità istituito da Celestino V all’atto della sua incoronazione a pontefice il 29 agosto 1294.

Premiazione Ambasciatore G.Pugliese
Qualche giorno fa, parlando della missione a Vienna, l’Amb. Gaetano Cortese ricordava il bel periodo che vi trascorse per i numerosi contatti con le personalità culturali austriache coinvolte nella storica iniziativa editoriale dedicata al Palazzo Metternich, in occasione del bicentenario del Congresso di Vienna. Durante la missione diplomatica dell’Ambasciatore Giorgio Marrapodi, ospite in Residenza del Capo Missione Gaetano Cortese elaborò e definì, d’intesa con l’ambasciatore Marrapodi, la struttura del volume, con il prezioso ausilio prestato all’autore dalla direttrice del Kunsthistorisches Museum, Sabine Haag, dalla direttrice della Galleria del Belvedere, Agnes Hussein-Arco e dalla direttrice del Museo delle Carrozze, Monica Kurzel-Runtscheiner. Il volume, intitolato “Il Palazzo Metternich nel bicentenario del Congresso di Vienna (1815-2015)”, reca la prefazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed un messaggio del Presidente della Repubblica d’Austria, Heinz Fisher, in entrambe le versioni italiana e tedesca. A distanza di due anni, nel 2017, il Palazzo Metternich è stato pubblicato in una nuova veste in occasione del 170° anniversario della sua costruzione (1846-2016), con prefazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e con il messaggio del Presidente della Repubblica d’Austria, Alexander Van der Bellen, in italiano e tedesco. Le quattro pubblicazioni fanno parte della prestigiosa Collana dell’Editore Carlo Colombo di Roma, dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero. Per la straordinaria e meritoria opera di creazione dei preziosi volumi sulle Ambasciate e Residenze italiane nel mondo, il Presidente del Centro Studi Giuseppe Di Franco ha tributato e consegnato nel 2024 all’Ambasciatore Gaetano Cortese, quale fondatore e curatore della Collana nel 25° anniversario, il “Federico II International Award“, presso il Circolo del Ministero degli Affari Esteri.
A questo punto il Presidente Giuseppe Di Franco, insieme al Presidente del Comitato scientifico e a tutti i membri della delegazione del Centro Studi, consegnano all’Ambasciatore Giovanni Pugliese l’artistica statuetta bronzea del Federico II International Award 2025, conferitagli con unanime deliberazione per i suoi meriti nel campo della Cultura e della Pace. Il Presidente Di Franco e lo stesso Ambasciatore Pugliese consegnano poi l’Augustale alle seguenti Personalità: Gabriele De Stefano, Vice Capo Missione; Nicola Locatelli, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura; Corrado Cipollini, Direttore ICE; Andrea Colonnelli, Country manager ENIT in Austria; Col. Angelo De Angelis, Addetto alla Difesa presso l’Ambasciata d’Italia.
Ha quindi inizio il concerto. Maria Luisa Macellaro La Franca, considerata dalla critica musicale internazionale come una delle più interessanti direttrici d’orchestra e pianiste della nuova generazione, è all’altezza della sua fama, si percepisce che conquista l’emozione e l’entusiasmo del pubblico. Propone una decina di brani di sua creazione, composti negli anni del Covid, quando il fermo delle attività orchestrali gli espropriava la bellezza della sua attività artistica. Sembrava le mancasse il mondo, la vita annullata d’ogni bellezza. Una condizione indescrivibile, come racconta nella sua densa testimonianza, un discrimine professionale e affettivo terribile, superato solo ripartendo da zero. Li descrive quei giorni, quei mesi e quegli anni,

Giuseppe Di Franco, M.Luisa Macellaro, Ambasciatore Giovanni Pugliese,M.Cristina Pensovecchio, Goffredo Palmerini
Maria Luisa, come una morte interiore e una rinascita. E le composizioni proposte sono parte di quel cammino, fatto di buio e di luce, di sofferenza ma anche di speranza, soprattutto di tenacia e di ricerca di sé. Maria Luisa non ha timore di raccontare, apre il suo cuore, trasmette la sua sensibilità. E il suo talento musicale, la sua personalissima creatività, il suo virtuosismo sul pianoforte intriga, commuove. Gli applausi trapuntano l’esecuzione dei brani, fino all’ovazione finale, incorniciata dall’omaggio floreale che l’Ambasciatore Pugliese le dedica con un abbraccio. Una magnifica performance,

L’omaggio floreale dell’Ambasciatore Pugliese
stupenda, di forte suggestione. Il Centro Studi Federico II è davvero orgoglioso di averla come prestigiosa componente del Comitato scientifico. Il servizio fotografico realizzato per il Centro Studi da Ugur Karakan testimonia plasticamente le emozioni e il climax vissuto nel corso della bella serata. Infine il vin d’honneur offerto agli ospiti dall’ambasciatore.
Direttrice d’orchestra e pianista di fama, Maria Luisa Macellaro La Franca ha un repertorio che spazia dalla musica antica alla musica moderna. Formatasi negli studi di pianoforte, composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, si è poi specializzata a Zurigo presso la prestigiosa Zurich Musik Hochschule, dove si è anche diplomata in jazz, composizione, musica da camera e musica antica, con il massimo dei voti. Come compositrice, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, nei concorsi pianistici vincitrice di innumerevoli premi nazionali e internazionali, in Italia e all’estero. Ha iniziato la carriera giovanissima, che l’ha portata ad esibirsi in vari Paesi, come il Teatro Politeama di Palermo, l’Opera di Bordeaux, il Museo MAM e l’Istituto di Cultura Italiana di Rio de Janeiro, la Sinagoga di Berlino e la Sala del Conservatorio Superiore di Dusserldorf, l’Auditorium Los Andes di Mendoza e la Sala del Banco Hipotecario Lujanin in Argentina, la Grosser Saal di Zurigo, il Teatro Boccadoro di Lugano, il Centro Culturale Collado Villalba di Madrid, l’Osaka Grand Theater in Giappone, la Sala Presidenziale di Ankara in Turchia, il Yamaha Concert Hall di Bangkok in Thailandia.
Nell’aprile 2018 ha debuttato come direttrice d’orchestra ad Ankara alla guida della Baskent Akademik Orkestra, una prima assoluta per una donna, che le permette di entrare nel mondo internazionale della direzione d’orchestra. Ha poi debuttato con l’Orchestra Sinfonica Siciliana. Nel corso della stagione 2018-2019, ha diretto a Salerno la “Bulgaria Classic Orchestra” per il concerto di Natale, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo a marzo 2019, con una prima assoluta del Concerto per violino di Ina Boyle. Nel giugno 2019 ha diretto l’Orchestra Filarmonica di Craiova e Pitesti, poi l’Orchestra della Costa Azzurra. A novembre ha debuttato in Australia con la Melbourne Chamber Orchestra. Il 1° gennaio 2020 con l’Orchestra da Camera di Firenze, a febbraio con l’orchestra Les Virtuoses de Bordeaux. Nel luglio 2022 è stata chiamata a collaborare con la Fondazione Biennale di Venezia 2022 Teatro, come direttrice d’orchestra (Don Giovanni di Mozart). Nella Stagione 2025 è direttrice ospite dell’Orchestra Sinfonica di Rio de Janeiro, infine è direttrice artistica e musicale del Festival Nuits d’Été au Palais Gallien, che si svolge a Bordeaux nel mese di luglio.

Vienna, centro città e cattedrale
C’è il tempo, nella giornata di martedì 27 maggio e l’indomani, di apprezzare la bellezza di Vienna, davvero una città straordinaria, piena di turisti, un perfetto equilibrio tra eleganza, storia e natura. Capitale europea di grande storia, dalle architetture magnificenti, Vienna è una metropoli tranquilla, dalle grandi tradizioni culturali, artistiche e musicali, fine e ordinata. Intrigante. È tra le città più belle del mondo, già per il suo contesto ambientale. Le alture del Wienerwald coperte di boschi circondano un ampio territorio che degrada dolcemente verso il Danubio. Al centro c’è la città, sovrastata dalla guglia svettante della Cattedrale di Santo Stefano, da sempre simbolo di Vienna. La magia della città si deve alla bellezza della natura e all’opera dell’uomo. Il Wienerwald penetra fin dentro la città. Uno dei vantaggi di Vienna è quello di poter sfuggire agevolmente dalla congestione della metropoli. In nessun altra città del mondo di analoghe dimensioni è così veloce il passaggio dall’asfalto alla libertà della natura. Che poi non è una sorta di steppa artificiale come in tante altre città, ma è proprio come i prati e i boschi di un tempo lontano, come prima della modernità. Vienna sorge sul luogo dell’antica città romana di Vindobona. Nell’alto Medioevo i Babemberg vi condussero una corte dalla straordinaria sensibilità artistica. Dal 1282 al 1918 vi regnarono gli Asburgo. Già intorno a metà del Quattrocento la città era, insieme a Colonia, il più grande centro tedesco. E lo rimase fino al XIX secolo. Per più di tre secoli Vienna fu capitale e sede della corte imperiale. Per due volte i Turchi la attaccarono, senza riuscire ad espugnarla, mentre intanto si affermava come grande potenza del continente. La vittoria definitiva sui Turchi avviò un’attività edilizia febbrile e la nobiltà fece erigere una grande fioritura di palazzi; e tuttavia la città continuò a restare entro la cerchia delle sue mura.
Al tempo della rivoluzione industriale Vienna divenne una grande città moderna. Da ogni parte del regno affluirono popolazioni diverse, tanto da trasformare la città in un grande crogiolo di genti, popoli e culture. Alla vigilia della prima guerra mondiale era una delle cinque città più grandi del mondo, sia per l’importanza che per numero di abitanti. Nei tempi più recenti è difficile leggere modifiche rilevanti allo storico patrimonio architettonico. I lavori di ristrutturazione e restauro hanno visto fargli assumere i colori sobri e delicati in sostituzione del precedente grigio delle facciate. Colori che la salubrità dell’aria e il ridotto inquinamento atmosferico, come il vento che sovente ricambia l’aria, conserveranno a lungo nella loro tonalità e freschezza. In questa magnifica cornice una straordinaria fioritura di musei consente di appagare ogni desiderio di bellezza o di conoscenza, e tra questi il Museo nazionale di Storia naturale, che Giuseppe Di Franco, arrivato a Vienna già domenica 25 maggio, ha potuto visitare, consegnando in segno di apprezzamento l’Augustale alla direttrice Katrin Vohland. E poi la magnificenza della Cattedrale gotica di Santo Stefano, il Palazzo di Schönbrunn, meraviglia barocca che fu residenza estiva degli Asburgo, il Teatro dell’Opera, il vecchio Palazzo Municipale (Altes Rathaus), l’Hofburg Palace, i tanti palazzi del centro e le tante chiese cupolate e non, tra tutte la Karlskirch, con una cupola spettacolare e gli affreschi che ti tolgono il respiro. Queste alcune bellezze di Vienna, una città che merita altre visite più tranquille.
Photocover: M.Luisa Macellaro, G.Palmerini, Amb. Pugliese, G.Di Franco, M.Cristina Pensovecchio, Mattia Carlin