Home Attualità Diplomazia della Speranza: Dialoghi sulla Pace e sulla Risoluzione dei Conflitti. A Roma Symposium

Diplomazia della Speranza: Dialoghi sulla Pace e sulla Risoluzione dei Conflitti. A Roma Symposium

ESEMPIO  CONCRETO: PIANO MATTEI FOR AFRICA

Di Demetrio Fortunato  Crucitti 

Roma, 23 Giugno 2025  – Appena  abbiamo  ricevuto  l’invito  al  Symposium  “Diplomazia  della  Speranza: Dialoghi sulla Pace e sulla  Risoluzione dei Conflitti “  che  si è svolto il 13 Giugno scorso presso il Vicariato di Roma – Casa Bonus Pastor, in via  Aurelia  a  Roma, ho  avuto un sussulto  pensando allo stesso  tempo  al romanzo di Lev Tolstoj  e al momento storico  che stiamo vivendo.  I temi del Symposium, attualissimi, affrontati   dai vari e importanti  relatori
sono stati quasi tutti  immersivi, forse  inconsapevolmente,  hanno evidenziato le  dinamiche dei nostri giorni  che  stanno vivendo  i popoli  per la  tensione  sociale  che  si è creata per  un rischio di conflitto non controllabile.  Si sono alternati: il  Professore Antonio Imeneo, UNESCO Clubs Brasile – BFUCA, S.E. Mario Boffo, Ambasciatore d’Italia in Yemen (2005-2010) e Vicepresidente del Centro Studi di Geopolitica e Strategia Marittima. -Professore Matteo Luigi Napolitano, Associato di Storia delle Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi del Molise. – Dott. Renato Loiero, Consigliere economico del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano. – Dott.ssa Graziella Giangiulio, Condirettore AGC Communication – Dott. Marco Cifra, Centro Alti Studi per la Difesa – Scuola Superiore Universitaria (CASD/SSU), il Symposio organizzato su due panel rispettivamente  moderati, il primo dal Dott. Gabriele La Spina, Direttore dell’Osservatorio di Pace, mentre  il secondo dal dott. Antonio Albanese, Direttore responsabile di AGC-Communication.  Il  Symposium è nato da una forte  sinergia tra l’Associazione  Tota Pulchra, e l’ AGC Communication. Si riprendono alcuni aspetti dei vari relatori  sui temi trattati  durante l’incontro.

Mons. Jean Marie Gervais presidente dell’ Associazione  “Tota Pulchra nel  dare  il benvenuto a tutti  ha ricordato come  i temi  del  Symposium  vogliono  essere  una  “tensione”   per  significare l’importanza  del dialogo  fra i popoli e  rivolgerndosi  agli illustri  relatori e ai numerosi  ed interessati partecipanti ha augurato buon lavoro.
Professore Antonio Imeneo, UNESCO Clubs Brasile – BFUCA, ha evidenziato come istituzioni sovranazionali (UNESCO Clubs, organizzazioni dell’ONU, ONG, associazioni della società civile) siano essenziali nel favorire il dialogo interstatale e interculturale, fungendo da mediatori imparziali nei negoziati e da soggetti che rafforzano legittimità e fiducia tra le parti in conflitto. Il Prof.  Imeneo privilegia un approccio integrato, in cui la cultura e il dialogo, supportati da una solida cooperazione internazionale, possono trasformare conflitti in opportunità di costruzione condivisa della pace.
S.E. Mario Boffo, focus sul Dialogo multilaterale  e su una diplomazia  che possiamo  definire  inclusiva e preventiva.
Il Prof. Matteo Luigi Napolitano il suo  contributo si concentra sulla  visione che ha il Vaticano. Un approccio interdisciplinare e storico, coerente con la sua attività di ricercatore sul ruolo delle religioni e della diplomazia (evidenziato anche nei suoi lavori sul Vaticano e le Chiese cristiane). Napolitano in sintesi  raccomanda una  diplomazia della speranza come  processo continuo  avente almeno questi  tre pilastri:   dialogo, trasparenza e verità. Un plauso al Vaticano come attore fondamentale  nella risoluzione dei conflitti, grazie alla sua capacità di poter  parlare con tutti.
Dott. Renato Loiero,  occorre  sempre di piu’ la diplomazia dela Spernza  anche per quanto riguarda l’Economia realizzare delle  politiche di bilancio che siano sostenute con azioni di pace ampliando la sfera  della cooperazione internazionale, prevenire  situazioni di conflitto  attraverso una mirata  visione  di sicurezza  e di sviluppo  delle risorse umane e del territorio.
Dott.ssa Graziella Giangiulio, ha ribadito come l’economia è strumento di pace: sostiene che le politiche economiche dell’UE possano e debbano essere orientate verso la riduzione delle tensioni internazionali, incentivando coesione e sviluppo sostenibile.Concorda sulla  economia attiva e si auspica  che l’UE operi proattivamente per influenzare scenari globali, supportando stati e regioni fragili con strumenti economici e finanziari mirati. Inoltre ha ribadito l’importanza della  interconnessione  non solo  delle  merci attraverso  per esempio ferrovie ma anche  delle  reti di telecomunicazioni. E’  fermamente convinta  che la Diplomazia  della Speranza  debba  includere diplomazia economica e politiche della cooperazione.

Da  sx: dott. Marco Cifra, dott. Antonio Albanese e dott.ssa Graziella Giangiulio. Un momento del 2° panel

Dott. Marco Cifra ha  sintetizzato  come  il linguaggio  della  Diplomazia  della Speranza  deve  essere  ben  studiato e fare in modo  che parole  come  Fiducia, Collaborazione, Competizione leale  siano nel loro  significato semantico  comprese  fin dall’inizio  dalle  parti, per evitare  proprio  conflitti  sulla  comunicazione non condivisa.
Prima  di andare  in stampa  dobbiamo segnalare che  giorno  21 a Roma  a Villa Panphili  si è  tenuto un importante  incontro  internazionale  organizzato dal Governo Italiano   sul piano Mattei for Africa,  e l’Unione Europea  era presente anche il Presidente della Commissione  Europea Ursula von der Leyen per l’accordo  Global Gate e  con la partecipazione dei Capi di Governo di Nazioni dell’Africa  che hanno sottoscritto un Patto- come l’ha definito il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Di cui riportiamo alcuni aspetti  dell’intervento conclusivo:
-“ Io sono particolarmente fiera di questa iniziativa e di annunciarlo nell’anno del Giubileo su un tema che stava particolarmente a cuore come sapete a Papa Francesco che lo riteneva una questione non solo di economia ma di Giustizia di dignità umana e di coscienza collettiva. Quindi quello che noi abbiamo costruito oggi e concludo non è un semplice pacchetto di progetti, ma è un patto tra Nazioni libere che scelgono di cooperare Perché credono nei valori della dignità del lavoro della libertàe il segno che quando l’Europa agisce con coraggio quando l’Italia insomma ci mette il suo,  con  la sua visione,  con la sua concretezza i risultati  arrivano e credo che insomma davvero dobbiamo essere orgogliosi di questo lavoro,  gli accordi che noi abbiamo sottoscritto oggi valgono complessivamente 1,2 miliardi di euro di impegni concreti. Ci siamo dati già altri nuovi due appuntamenti il prossimo mese di luglio io sarò nuovamente in Africa segnatamente in Etiopia e  il prossimo semestre del 2026 sempre in Africa si terrà la seconda edizione del vertice Italiano -Africa quindi non parliamo di uno spot di un’iniziativa di una cosa singola,  parliamo di un percorso e anche come si vede oggi di un percorso estremamente concreto.

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Demetrio Fortunato  Crucitti 

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