Home In Evidenza L’appello di Ucsi alla citta’ di Messina: valorizzare la Biblioteca Regionale Universitaria

L’appello di Ucsi alla citta’ di Messina: valorizzare la Biblioteca Regionale Universitaria

Redazione

Ha  trecento anni di storia la Biblioteca Regionale Universitaria, voluta da Giacomo Longo nel  1731. 600.000 volumi, pergamene, giornali, riviste e tanto altro in attesa di uscire dal limbo

L’UCSI Sicilia sprona la città di Messina e il suo humus culturale, a dare valore ai quasi trecento anni di storia della Biblioteca Regionale Universitaria, voluta da Giacomo Longo e fondata con atto di donazione datato 13 dicembre 1731.  Dopo la dolorosa uscita dal plesso centrale dell’Università era il 1997, Messina è rimasta l’unica città metropolitana a non avere una sede di Biblioteca prestigiosa e di respiro europeo. Sovente negli ultimi sette anni la suddetta Struttura è stata presente nella cronaca locale e regionale per la vivacità culturale impressa dalla brillante gestione della Direttrice avv. Tommasa Siragusa, che ha inaugurato un fecondo corso di interazioni con la collettività, generando un fermento encomiabile. In questi mesi l’importante Istituzione è stata purtroppo al centro di notizie per sfratti e, negli ultimi giorni, anche a causa della mancata proroga dell’incarico di Direzione all’avv.Siragusa. Notizie che non si  addicono  a ciò che dovrebbe leggersi sulla Biblioteca di una Città Metropolitana, che con orgoglio si fregia di questo titolo.  Oggi la BRUM è dislocata in tre plessi in affitto, il plesso centrale si trova nell’isolato sede del palazzo Arcivescovile, l’emeroteca si trova in una villa fatiscente della riviera Nord, parte dell’archivio si trova in un deposito di Via La Farina. Le tre sedi creano dei disagi logistici all’utenza, che a dire il vero sono limitati dalla professionalità e disponibilità dei funzionari e dipendenti, i quali si fanno in quattro per offrire un servizio degno di tale nome. L’UCSI Sicilia, con il suo presidente Domenico Interdonato, lancia un appello alla città in tutte le sue componenti, autorità, Università, mondo della cultura e utenti, per la creazione di un gruppo di lavoro che abbia come obiettivo la risoluzione del trentennale problema: “da messinese vorrei vedere sempre la mia città perfettamente inserita nel panorama culturale europeo, grande soddisfazione ho avuto nel vedere due cinquecentine esposte, assieme ad altre opere provenienti dalla Biblioteca nazionale di Firenze, in occasione di Matera Capitale della Cultura  Europea. Il piacere di mostrare all’ex direttore del ‘Louvre’, le pergamene perfettamente custodite dal personale della BRUM e vedere nei suoi occhi un meraviglioso stupore, ecco questo e tanto altro devono far sì, che a Messina inizi un risorgimento culturale capace di riportare e migliorare i nostri antichi splendori. Mi sento in dovere di ringraziare unendomi al coro di quanti hanno potuto apprezzare la dinamicità culturale dell’avv. Tommasa Siragusa e il suo gruppo di lavoro, la ringrazio inoltre per avermi coinvolto in diverse iniziative. Mi sono meravigliato e dispiaciuto quando ho appreso la notizia del non rinnovo dell’incarico, che evito di commentare.  La città in questi anni ha iniziato un apprezzato percorso di crescita, ritengo che questo sia il momento in cui tutti dobbiamo operare per dare un fattivo sostegno, a far si che si trovi una giusta collocazione alla BRUM, che sia di respiro europeo con ampi spazi, servizi al pubblico, locale ristoro, sale lettura, sale conferenze, da trovare necessariamente nel centro storico, vicino al porto e la Stazione, che sia utile a quanti si spostano per lavoro o per studio, anche alla vicinissima Calabria”.  

La storia ci racconta che dopo la fondazione, l’attuale Biblioteca Regionale di Messina apre i battenti, quale “Pubblica Libraria” nel 1738. Nel 1838 all’Accademia Carolina, elevata ad Università, è affidata l’amministrazione della Biblioteca che aggiunge le funzioni di Biblioteca Universitaria agli originali compiti di biblioteca pubblica. Nel 1872, a seguito della soppressione delle corporazioni religiose, giungono i libri e i manoscritti appartenenti a conventi e ordini religiosi, tra cui la raccolta di codici italogreci appartenuta al monastero del SS. Salvatore “de lingua phari”. II Regio Decreto del 25 novembre 1869 trasferisce allo Stato l’amministrazione dell’istituto, ora “Biblioteca Governativa Universitaria”, la cui nuova sede istituzionale occupava uno dei padiglioni del plesso cittadino dell’Università ed è inaugurata il 12 aprile 1923, poi lasciata nel 1997. Con il D.P.R. del 30 agosto 1975 n. 635 si attua il passaggio alla Regione Siciliana delle competenze su quella che prende il nome di “Biblioteca Regionale Universitaria”, che esplica i compiti istituzionali come dettato dalla L.R. 80 del 1977 e dalla L.R. 116 del 1980. Particolarmente importante è la raccolta di opere di interesse locale della Collezione “Messano Calabrese”, nata su apposite disposizioni del Ministero per ricostruire la memoria della comunità dopo il sisma del 1908, annualmente aggiornata e in continuo accrescimento. Oggi è possibile la consultazione i cataloghi cartacei e del catalogo online del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), sono garantite le informazioni bibliografiche, il prestito diretto, interbibliotecario, internazionale e i servizi di fotoriproduzione e riproduzione digitale.

 

 

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