Sono un italiano di 61 anni e sono ebreo. Fino ad oggi ho trascorso una vita apparentemente
tranquilla nella mia nazione, dal punto di vista della mia appartenenza religiosa. I miei genitori
dicevano che sono nato in un’epoca senza guerre e senza razzismo, perché loro si erano dovuti
sacrificare, ovviamente non per loro scelta. La Shoah ha portato via 41 parenti diretti dalle
famiglie dei miei ascendenti. Verso i miei 18 anni, ho avuto un paio di episodi di antisemitismo
“scolastico”, ma non mi ha recato danni o turbamenti d’animo.
Il 7 ottobre 2023 ha invece riaperto le vecchie ferite nascoste, non soltanto in gran parte della
società italiana, asfaltando effettivamente antichi percorsi razzisti, che si credevano seppelliti
sotto le polveri di leggi razziali, guerre, deportazioni, ghetti, soprusi e quanto altro di più
macabro l’uomo sia riuscito a creare per distinguersi in più razze, sebbene io di persone con la
coda, non ne abbia mai vista una.
Scrissi un articolo pubblicato il girono dopo, intitolato “oggi terroristi, domani povere vittime” e
purtroppo ho avuto ragione. E’ come si trattasse di un sortilegio, ma da tempo immemore,
l’autoinventatosi popolo palestinese appare agli occhi del mondo come l’unico che soffra e
soprattutto l’unico innocente.
Non intendo replicare ennesimamente il motivo per il quale lo nomino “autoinventatosi”:
basterebbe leggere sul web una pagine seria di storia, o ancor di più aprire un sano libro
cartaceo, per rendersi conto di cosa significhi la terra di Palestina e soprattutto capire che se
gli arabi non hanno voluto affiancare un loro stato a quello Ebraico (che poi non lo è per
interezza), è solamente per non dover riconoscere Israele, ma aggredirlo da subito per la sua
eliminazione, anzi per rinovare quell’estinzione del popolo ebraico che il Gran Mufti di
Gerusalemme, ordinava – grazie a D. senza esserci riuscito completamente – dal suo ufficio di
Berlino.
Dopo gli attentati dettati da Yasser Arafat (nipote di quel Gran Mufti), vari gruppi terroristici
hanno tentato di nuocere a chiunque fosse ebreo in diverse località del mondo intero. Invito per
questo a leggere altre verità storiche per ora non ancora falsificate da varie politiche non
soltanto europee.
Mi pento di aver creduto in una sinistra che recava con se’ – si diceva – cultura. Oggi non è
sinistra, non porta che una malsana nuova forma inculturata, si manifesta con atteggiamenti
nazicomunisti: ossia vengono condotti da chi è riuscito a carpire il peggio di una e dell’altra
parte politica. Penso spesso ad una nuova classe pseudo politica che, come già avvenuto
durante gli anni dell’OLP e delle Brigate rosse che con loro si addestravano, sia scesa a
compromessi “caravan petrol” che passarono allora agevolmente, dal discorso politico a
quello economico.
Oggi mi vedo costretto a dire grazie a chi sta con la verità di questi anni e non mi importa che
vengano accusati di essere nipoti di gerarchi fascisti: meglio che nazicomunisti! Questo non mi
renderà mai fascista, ma certo mi salverà psicologicamente dal dover seguire una forma
barbarica di oppressione. Da quando Israele si è mosso nella sua giusta azione di polizia, a
caccia di quei terroristi che si sono macchiati di atrocità tanto orripilanti, che Mastro Titta e
migliaia di boia, crociati, guerrieri del mondo medioevale ed infinite altre figure, si sarebbero
accorti di sapere poco.
Magari le televisioni trasmettessero tutte assieme ed in prima visione serale, i “bei” filmati che
gli uomini di Hamas hanno girato e trasmesso in diretta con dedica alle loro mamme. Magari si
mostrassero le donne ed i loro bambini che da Gaza sono poi accorsi a godere del lavoro dei
loro papà, mariti, fratelli.
Se non si fosse trattato di un’azione di polizia, ma fosse stata una vera guerra, ci sarebbero
voluti anzitutto due stati ed in quel caso Israele non avrebbe dovuto avvertire le popolazioni
indigene di Gaza, del prossimo bombardamento per colpire le rampe di lancio che già da oltre
una decina di anni, tempestavano le terre e le città inermi di Israele e della sua popolazione
innocente.
Invece, grazie ai media mondiali che si rifanno all’unica emittente presente in loco, ossia il
Ministero della salute di Hamas, tutti credono di sapere e diffondono che a Gaza muoiono
quotidianamente donne e bambini e vengono attaccati solo scuole ed ospedali: a Gaza non vi
sono uomini, alcun terrorista, soprattutto non è rimasto neanche un ostaggio del 7 ottobre. Non
vi sono neanche i corpi dei bambini o degli anziani rapiti. Gli abitanti vivono da sempre solo in
ospedali e scuole, oppure nei centri ONU o delle organizzazioni propal.
Una città a misura di uomo “palestinese” direi. Sono stati riaperti lussuosi bar sulla spiaggia,
mentre a loro dire, i bambini muoiono di fame. Gazawood vincerà senz’altro degli oscar.
Cosa avverrà dopo la destituzione di Netanyahu? Nulla! perché non importa chi andrà a reggere
il peso del governo israeliano. La situazione è chiara: vige l’antisemitismo come legge
dell’informazione internazionale, dettata da certa parte politica ed oramai incancrenitasi.
Lunedì sera (21 luglio), il TG2 ha parlato della telefonata tra Abu Mazen ed il Papa – che mi piace
perché parla si di Gaza ma non ha mai nominato “Palestina”o “palestinesi”, segno che la storia
la conosce molto bene – dicendo che Leone XIV aveva parlato con il Presidente dello Stato di
Palestina. Mi chiedo quale dovrebbe essere lo stato che Macron vuole riconoscere come ha già
fatto la Spagna: Gaza, la Cisgiordania o tutto il territorio dal Giordano al Mediterraneo?
Verranno creati due stati palestinesi, visto che da sempre Israele sta fra l’Egitto e la Giordania
– gli stati che fino alla guerra dei 6 giorni occupavano Gaza e West Bank -?
Mi dispiace per il bambino originario di Gaza che è in cura in Italia per la sua fibrosi cistica e mi
dispiace per ogni bambino del mondo… già il mondo con i suoi 56 conflitti attivi, che
coinvolgono oltre 92 paesi e causando gravi crisi umanitarie e migrazioni forzate. Sempre che
Thailandia e Cambogia facciano presto la pace. Non mi dispiace invece per il Fatto Quotidiano
e tantomeno per il Presidente Conte, che hanno approfittato della foto di questo bimbo per
accusare Israele, ancora una volta unicamente per rafforzare il proprio antisemitismo.
A Gaza si è inventato un paese dove non sono morti uomini ma solo donne e bambini.
L’associazione israelo-americana fornisce cibo per sparare sulle persone (che non sembrano
morire di fame), Gesù Cristo era anch’esso palestinese. Se Israele lancia – come ha fatto oggi –
dei viveri su dei siti ben precisi dove non arrivano prima i terroristi, i media parlano di svariati
morti uccisi dalle bombe, ovviamente israeliane.
Noi poveri vecchi giornalisti ebrei, viviamo segregati in un nuovo ghetto mediatico, nel quale
non riusciamo a districarci per proporre le famose “5W” alla base del giornalismo. Finiremo
ancora una volta a scriverci ed a rileggerci solo fra noi, senza riuscire a redimere neanche un
antisemita ossessivo compulsivo, perché resta convinto oramai di essere dalla parte della
ragione.
Lo sosteneva il ministro della propaganda del terzo Reich, Josep Goebbels, che “ripetere una
bugia cento, mille, un milione di volte, la farà diventare una realtà”. Molto viene
quotidianamente inventato a Gaza: anche la Palestina.