Bruxelles, 29 lug. (Adnkronos Salute) – Nella Striscia di Gaza si sta attualmente verificando lo scenario peggiore, la “carestia”. Lo scrive l’Ipc (Integrated Food Security Phase Classification), una iniziativa che vede tra i suoi partner organizzazioni dell’Onu come l’Unicef, la Fao e l’Oms. Il conflitto e gli sfollamenti, si legge in un alert pubblicato oggi dall’Ipc sul suo sito, si sono “intensificati” e l’accesso al cibo e ad altri beni e servizi essenziali è “precipitato a livelli senza precedenti”.Prove “sempre più numerose”, continua l’Ipc, dimostrano che “la fame, la malnutrizione e le malattie diffuse stanno causando un aumento dei decessi per fame”. Gli ultimi dati indicano che “sono state raggiunte le soglie di carestia” per il consumo di cibo nella maggior parte della Striscia di Gaza e per la “malnutrizione acuta” a Gaza City. La malnutrizione, prosegue l’Ipc, “è aumentata rapidamente nella prima metà di luglio”. Oltre “20mila bambini” sono stati ricoverati per malnutrizione acuta tra aprile e metà luglio, di cui “oltre 3mila gravemente malnutriti”. Gli ospedali hanno segnalato “un rapido aumento dei decessi per fame tra i bambini di età inferiore ai cinque anni, con almeno 16 decessi segnalati dal 17 luglio”. Per l’Ipc “è necessario intervenire immediatamente per porre fine alle ostilità e consentire una risposta umanitaria senza ostacoli, su larga scala e salvavita. Questa è l’unica strada per fermare ulteriori morti e catastrofiche sofferenze umane”.