Home Editoriale Prossima fermata Mosca: l’incontro Trump – Putin mette a nudo l’inutilità dell’UE

Prossima fermata Mosca: l’incontro Trump – Putin mette a nudo l’inutilità dell’UE

Massimo Reina

Chi è causa del proprio male… Washington comanda, l’Europa resta una colonia.

In Alaska non è andata in scena la diplomazia, ma la realtà: Trump e Putin che si stringono la mano da pari. Non un paria e un salvatore, come raccontano i catechismi di Bruxelles, ma due leader che contano.

L’Europa? Non pervenuta. Fa la morale a Mosca mentre ingrassa i bilanci dei colossi americani e cinesi (e in molti casi continua a fare affari sottobanco sempre con la Russia, vedi Germania, Polonia e Italia). Sventola i valori universali mentre firma cambiali energetiche a prezzi tripli. Difende a spada tratta Kiev, salvo scoprire che Kiev non è “la democrazia assediata”, ma un regime pieno di corruzione, repressioni e battaglioni neonazisti da esposizione, quelli che nelle brochure atlantiche vengono presentati come boy scout.

E Zelensky? Era la star in maglietta verde, oggi è pronto a essere rottamato. Quando Washington deciderà di sostituirlo con un generale più manovrabile, finirà nel dimenticatoio, insieme alle pile di bandierine gialloblù sventolate dai nostri parlamenti. Tutta la retorica, tutta la propaganda, tutta la russofobia spacciata come evangelio: carta straccia.

Macron, von der Leyen, Johnson e compagnia cantante hanno passato anni a recitare il copione scritto da Washington. Risultato: industrie chiuse, proteste in piazza, continenti interi che voltano le spalle a Bruxelles. E ora, quando due veri leader si incontrano, l’Europa resta fuori dal teatro, in coda al muro del pianto.

Arroganti, ignoranti, razzisti e servi. Una miscela perfetta per l’irrilevanza. Ed è giusto così: chi è causa del proprio male, pianga se stesso.

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