Fino al 30 novembre 2025 lo spettacolo con Sergio Zecca, riadattato e diretto da Michele La Ginestra, convince, conquista e fa riflettere il pubblico.
Nell’elegante atmosfera di una casa degli anni trenta, la protagonista Beatrice è travolta dalla gelosia e sospetta che il marito la tradisca. Spinta da questi timori, arriva a denunciarlo alle autorità. 
Tuttavia, Beatrice non considera le ripercussioni che questa decisione avrà anche su Ciampa, il loro fidato collaboratore e marito della presunta amante, che finirà per essere oggetto di scherno da parte dell’intera comunità, salvo che non sia lo stesso Ciampa, con astuzia, a trovare una soluzione.
L’essere donna implica spesso una sottile capacità di influenzare le azioni degli uomini, guidandoli verso ciò che desideriamo senza che loro ne siano consapevoli, ma spesso la rabbia, l’ira, la collera e l’indignazione offuscano e non lasciano spazio a preziosi consigli e alle buone intenzioni.
Ci si interroga se sia davvero indispensabile esporsi pubblicamente o denunciare situazioni difficili per sentirsi finalmente liberi e sollevati da un peso interiore che possa minare la propria reputazione. La domanda nasce dal desiderio di capire se la libertà personale passi necessariamente attraverso atti di coraggio visibili agli altri, oppure se possa essere raggiunta anche attraverso percorsi più intimi e riservati.
Vivere costantemente preoccupati del giudizio altrui può diventare un ostacolo insormontabile alla serenità. Se ci lasciassimo condizionare da ogni parola o opinione della gente, rischieremmo di perdere la nostra autenticità e la capacità di vivere pienamente la nostra vita, rinunciando ai nostri desideri e alle nostre scelte
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Tutto questo è magistralmente rappresentato dalla regia attenta e minuziosa di Michele La Ginestra.
La rappresentazione spicca grazie a un adattamento vivace, ironico e originale che attraverso la romanità regala allo spettatore una nota di colore.
Sergio Zecca è un protagonista formidabile che coinvolge profondamente il pubblico grazie alla sua capacità di trasmettere una vasta gamma di emozioni.
Molto bravi e affiatati tutti gli altri interpreti; Maria Teresa Pascale nel ruolo della Saracena è autentica e lascia il segno, stimolando riflessioni e suscitando empatia negli spettatori.
Entro il 30 novembre questo spettacolo va assolutamente visto!
Photocover e Immagini dal sito www.teatro sette.it
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