Home Editoria/Giornalismo USPI Informa: la generazione Z e l’informazione: “di parte”, “noiosa” e “falsa”

USPI Informa: la generazione Z e l’informazione: “di parte”, “noiosa” e “falsa”

Redazione

Un rapporto del News Literacy Project fotografa il crescente scetticismo dei giovani americani  verso l’informazione. Gli adolescenti percepiscono i media come inattendibili.  
Educazione e trasparenza diventano urgenti per recuperare fiducia

Uno studio del News Literacy Project (NLP) rivela il profondo scetticismo degli adolescenti statunitensi nei confronti del giornalismo. La maggioranza crede che le pratiche non etiche siano la norma, non l’eccezione.

Il rapporto, intitolato “Biased, Boring and Bad: Unpacking perceptions of news media and journalism among U.S. teens”, documenta un diffuso sentimento di disaffezione tra i ragazzi con un’età compresa tra i 14 e i 18 anni.

L’84% dei 756 intervistati ha risposto con un termine negativo alla richiesta di descrivere i media informativi con una sola parola. I vocaboli più comuni sono “falso”, “di parte”, “bugiardo”, “noiso” e “deprimente”.

Un quadro allarmante

La percezione della figura professionale giornalistica è preoccupante: i giovani credono che questi si impegnino regolarmente in comportamenti immorali o scorretti. Mentre, le pratiche fondamentali alla base del codice deontologico sono ritenute rare.

I dati dimostrano l’emergenza del quadro esaminato: solo un terzo degli intervistati ritiene che i reporter confermino i fatti prima di pubblicarli e il 23% crede che i giornalisti correggano gli errori quando si verificano.

Percentuali non sufficienti, se messe in relazione con il 60% che afferma che i giornalisti estraggono foto e video fuori contesto con frequenza, e il 50% dichiara che i professionisti inventano dettagli o citazioni.

Peter Adams, vicepresidente di Ricerca e Design per l’NLP, ha commentato i risultati affermando che “alcuni di questi atteggiamenti sono meritati, ma gran parte sono basati su percezioni sbagliate”.

Durante il sondaggio, è stato chiesto agli intervistati in cosa il giornalismo dovrebbe migliorare.

La risposta predominante (283 feedback) è stata quella di essere onesti riportare i fatti correttamente. Altri 138 adolescenti vogliono vedere minimizzati i pregiudizi e migliorato l’equilibrio.

Rappresentazioni popolari del giornalismo

La maggior parte degli adolescenti (68%) non ha riferimenti culturali giornalistici  in film o programmi TV. Quando citati, gli esempi sono spesso negativi.

Ad essere menzionata più frequentemente è la saga di “Spider-Man” che presenta un tabloid fittizio con un pregiudizio sfacciato.  Al secondo posto vi è Anchorman: The Legend of Ron Burgundy” che presenta giornalisti misogini e buffoni.

Invece, gli esempi positivi maggiormente menzionati sono “Spotlight e “The Post”, ma sempre con una percentuale deludente.

Raccomandazioni

Il rapporto fornisce una serie di raccomandazioni per affrontare il cinismo degli adolescenti e la loro mancanza di fiducia:

  • Integrare nelle scuole l’educazione informativa non di parte;
  • Insegnare quali siano i diversi tipi di informazione e i diversi gradi di obiettività e indipendenza;
  • Promuovere percezioni accurate sul giornalismo.

Riconquistare la fiducia degli adolescenti richiede un doppio sforzo: l’educazione dei giovani da un lato e, dall’altro, la dimostrazione da parte delle testate di un concreto impegno per la trasparenza.

Articolo di G.N.

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