Attacco nella notte. Trump annuncia il successo dell’operazione. Teheran minimizza: “Siti evacuati in tempo”
Nella notte tra il 21 e il 22 giugno, gli Stati Uniti hanno condotto un attacco contro tre siti nucleari iraniani—Fordow, Natanz e Isfahan—utilizzando bombardieri stealth B‑2 e missili bunker-buster. Il presidente Donald Trump ha annunciato: “Abbiamo completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran… tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano e stanno rientrando sani e salvi… è l’ora della pace”. In un discorso solenne alla Casa Bianca, ha ribadito che “i siti nucleari chiave iraniani sono stati completamente e totalmente distrutti” e ha avvertito: “Se la pace non arriva rapidamente, attaccheremo quegli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità”. Ha concluso: “Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo” .
Teheran ha definito l’attacco “un atto di aggressione ingiustificato”, sostenendo che i siti erano stati evacuati e che i materiali sensibili erano stati spostati in anticipo. Il governo iraniano ha dichiarato: “Gli Stati Uniti ne pagheranno le conseguenze”. La Guida Suprema Ali Khamenei ha affermato: “il popolo iraniano non si piegherà” e che l’Iran risponderà “nel modo e nel momento che riterrà opportuni”. Il paese ha convocato l’ambasciatore svizzero — che rappresenta gli interessi statunitensi a Teheran — e ha chiesto l’intervento dell’ONU. Nelle ore successive, sono partiti razzi verso Israele, colpendo l’area di Haifa senza vittime gravi .
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’operazione “un punto di svolta storico” e ha ringraziato Trump, affermando: “La pace si ottiene con la forza” .
A livello globale, la comunità internazionale ha espresso allarme per il rischio di un’escalation su scala globale. Francia, Germania e l’ONU hanno sollevato preoccupazioni a tutela della stabilità e del diritto internazionale .
In Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha escluso qualsiasi coinvolgimento militare: “Non ci saranno mai soldati o aerei italiani che potranno bombardare l’Iran”, sottolineando che l’uso delle basi USA in Italia richiede un’autorizzazione governativa non concessa. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato misure per garantire la sicurezza di 450 connazionali in Iran e 20.000 in Israele, compresi voli charter volontari e a pagamento, auspicando una rapida de-escalation.