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Pippo Baudo, un maestro che sognavo di avere

Francesca Maccaglia

ORTE (VITERBO)- Televisione, cinema, teatro, radio, partecipazioni a Carosello, talent-scount di numerosi artisti, autore di brani musicali e di libri, testimonial negli spot, onorificenze, numerosi premi e riconoscimenti di vario genere. Tutto questo era Pippo Baudo, la cui scomparsa ha scosso il mondo dello spettacolo, della cultura, della politica e dell’Italia intera. Il suo decesso è avvenuto sabato 16 agosto al Campus Biomedico di Roma.

Lascia dietro di sé un vuoto incolmabile e un’eredità culturale e professionale senza eguali.

Un uomo di cultura, un grande talento, una grande professionalità, proveniva da una famiglia benestante di educazione borghese, la sua preparazione era sopra la media, un garbo, un’eleganza innata, dovuta innanzitutto alla buona educazione ricevuta in famiglia. L’ambiente familiare e i valori trasmessi dai genitori giocano infatti un ruolo cruciale nel plasmare il carattere e il destino di una persona.

Dopo la Laurea Giurisprudenza, Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo decide di seguire la sua passione per il palcoscenico, lascia la sua bellissima terra d’origine, la Sicilia, e si trasferisce nella Città eterna.

Oltre ad essere un celebre conduttore televisivo, era anche un appassionato di musica e un compositore.

Alla fine degli anni cinquanta entra, infatti, come pianista e cantante nell’’“Orchestra Moonlight”, con la quale nel 1959 esordisce in televisione nel varietà condotto da Enzo Tortora, “La conchiglia d’oro”.

Oltre 150 i programmi all’attivo. Nel 1966 “Settevoci”, il programma che segnò l’inizio di una carriera unica, memorabile. L’anno successivo, insieme ad altri tre grandissimi protagonisti della televisione italiana, Corrado, Enzo Tortora e Mike Bongiorno, partecipò a “Sabato Sera”, mentre il suo primo incontro con il Festival di Sanremo avvenne nel 1968, quando presentò l’evento insieme all’attrice Luisa Rivelli.

Baudo era il Festival di Sanremo, e, con le sue tredici edizioni alla conduzione, ha contribuito in modo determinante al successo del Festival di Sanremo nel mondo.

Pippo Baudo è stato anche direttore artistico e Presidente del Teatro Stabile di Catania, nonché direttore artistico della Rai. Come tutti i grandi maestri, egli svolgeva il proprio lavoro con estrema passione. Solo attraverso la passione, infatti, un maestro riesce a trasmettere ai suoi allievi l’interesse verso la materia e a coinvolgere.

Non solo. Per poter essere un vero maestro occorre possedere delle competenze professionali che vanno oltre gli ambiti lavorativi: saper comprendere, avere attitudini relazionali, saper comunicare ma anche ascoltare.

Le qualità e le attitudini sono ciò che fanno la differenza tra un buon professionista e uno eccellente.

Pippo Baudo era un maestro eccellente e ispirava grande fiducia. Aveva esordito all’epoca della tv del monopolio RAI, quella della Paleotelevisione, per citare la definizione di Umberto Eco, la televisione che va dagli anni 1954-1975, con una forte impostazione pedagogica, che mirava alla formazione ed all’educazione del pubblico.

Quella televisione ha rivoluzionato la cultura del nostro Paese: era un faro sulla realtà dove passava l’informazione, ma anche trasmettitore di grande spensieratezza e di divertimento, così necessario perché l’Italia era devastata dalla guerra. Una televisione ben diversa da quella che siamo abituati a vedere oggi: diversa nelle tecnologie, nei linguaggi e nell’offerta dei palinsesti. Quel senso di solidità e rassicurazione che oggi manca, era invece ben presente in quegli anni, e anche Pippo Baudo era una certezza.

Il fascino intramontabile della tv del passato, il potere di intrattenimento della TV generalista e dei suoi programmi più iconici rimane una costante nel panorama mediatico contemporaneo.

Indimenticabile sarà per la sua famiglia, i suoi concittadini siciliani, i suoi amici, i suoi colleghi e per tutti gli italiani. I funerali si terranno mercoledì 20 agosto alle 16:00, a Militello in Val di Catania, suo paese d’origine.

Le esequie si svolgeranno, per volontà del compianto conduttore, presso il Santuario della Madonna della Stella.

Nei messaggi di cordoglio, affetto, commozione e gratitudine che sono arrivati da ogni parte d’Italia, emerge anche il valore dell’uomo, la sua grande capacità di ascolto, la gentilezza e la capacità di mediare con saggezza, doti rare e quanto mai necessarie, soprattutto oggi.

Per quanto mi riguarda, collaboro da circa quattordici anni con l’emittente radiotelevisiva locale del mio paese, Tele Radio Orte. Le tv locali svolgono un ruolo importante nel raccontare la vita e le notizie della propria comunità. Nel corso del tempo ho avuto la possibilità di incontrare tanti protagonisti della scena culturale, artistica, letteraria e musicale italiana, e la mia passione “strada facendo” – come canta Claudio Baglioni – è cresciuta. Certamente sarebbe stato fantastico aver avuto la possibilità di intervistare il grandissimo Pippo Baudo, per apprendere i suoi preziosi consigli, e soprattutto poter diventare una sua allieva.

Molto fortunati sono i personaggi dello spettacolo di oggi che hanno avuto questa possibilità.

Caro Pippo, sei un maestro che sognavo di avere. Credo che mi avresti compresa.

Dal cielo se puoi veglia su di me, io pregherò per te.

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