Venezia e Parigi: Casanova e d’Annunzio riletti a Pescara. Otre la profondità dello sguardo metafora femminile di seduzione, la Natura tra luoghi e visioni oniriche. È questo uno dei temi al centro dell’evento promosso dall’Associazione Terra dei Padri. Praga prossima tappa. “Il sublime in tre minuti” Intervista a Pierfranco Bruni
Il sublime in tre minuti – Intervista a Pierfranco Bruni
Pescara accende i riflettori sulla cultura con l’Associazione Terra dei Padri, presieduta da Franca Silvia De Santis. Il 27 e 28 settembre continua il viaggio tra parole e pensiero con la presentazione del volume In Orizzonte di Tempo, edito da Edizioni Solfanelli. Il 2025 segna i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova, figura controversa ma centrale del Settecento europeo, spirito libero, pensatore sottile, viaggiatore inquieto in cerca della bellezza oltre ogni convenzione.
A guidare l’anno casanoviano per il Ministero della Cultura è Pierfranco Bruni, autore del volume Casanova il seduttore nobile, che ne offre una rilettura filosofica e letteraria, lontana dai cliché.


In questa visione Pescara, città di d’Aannunzio, diviene occasione di riflessione tra lo scrittore attraversato dalle influenze di pensiero di Giacomo Casanova, tra seduzione, piacere bellezza in un dialogo tra epoche con la natura.
Non potevamo che parlarne direttamente con l’ideatore del progetto scientifico ed editoriale in capo al Ministero della Cultura, del quale siamo orgogliosi di far parte.
Il sublime in tre minuti
Intervista a Pierfranco Bruni
Professore, il 2025 celebra i 300 anni dalla nascita di Casanova. Perché oggi è importante tornare a leggere questa figura così complessa e spesso fraintesa?
Pierfranco Bruni:
Casanova è stato molto più di un libertino o di un avventuriero: è stato un intellettuale del suo tempo, un interprete della crisi dell’Illuminismo. La sua vita è un manifesto di libertà interiore. Rileggerlo oggi significa confrontarsi con una idea fluida di identità.
Casanova ci dice che pensare è già sedurre.
In che modo d’Annunzio ripensa il piacere come dimensione estetica?
Bruni:
D’Annunzio parte da una visione del piacere che è strettamente legata all’estetica. Non si tratta di un piacere immediato o fisico, ma di un dato sublimale, quasi spirituale. È un piacere che si manifesta in forma onirica che attraversa tutti i suoi libri
dove l’estetica si fa senso del vivere.
E che ruolo ha la seduzione in questo processo estetico e letterario?
Bruni:
La seduzione è l’elemento che d’Annunzio eredita in modo profondo da Casanova. Per lui, come per Casanova, il solo concetto di piacere non basta. Serve la seduzione come visione. Nei suoi scritti la seduzione diventa linguaggio. È un percorso, e questo stesso concetto di “percorso” narrativo e simbolico è recuperato da d’Annunzio direttamente da Giacomo Casanova.
Tra Casanova e Gabriele d’Annunzio si delinea quindi una visione comune della seduzione?
Bruni:
Assolutamente sì. In entrambi la seduzione non è mai fine a sé stessa. È sempre legata a una ricerca della bellezza. È bellezza intesa come profondità: lo sguardo della donna diventa metafora, è uno scavo nell’anima, una rivelazione. È proprio in questo passaggio che la visione si allarga, da una bellezza femminile a una bellezza che appartiene alla natura, all’interiorità, all’universo.
La natura, dunque, è un elemento centrale anche nel pensiero di Casanova?
Bruni:
Senza dubbio. Casanova ha viaggiato a lungo, ed è nei suoi viaggi che cerca la bellezza. Non solo nelle donne, ma nei paesaggi, nei luoghi. La natura è parte integrante del suo concetto di seduzione. E qui torna il legame con d’Annunzio, che trova nella natura una forza estetica potentissima. Entrambi guardano alla natura con stupore.
Venezia e Parigi sono città fondamentali per entrambi. Che significato assumono nei loro percorsi?
Bruni:
Venezia è un simbolo. Per Casanova è città di partenza e ritorno, teatro delle sue seduzioni. Per d’Annunzio è luogo d’amore, di bellezza assoluta, dove si compie l’incontro con Eleonora Duse: amore tra calle e laguna. E poi Parigi, città della cultura, del mistero, della scrittura. Casanova vi ritrova se stesso. D’Annunzio vi scrive pagine memorabili, nel cuore della città di Notre-Dame.
A chiusura di questi tre minuti, quale filo conduttore lega Casanova e d’Annunzio?
Bruni:
Tre visioni che si intrecciano: il piacere come senso dell’estetica; la seduzione come forma di conoscenza; la bellezza come approdo, che va oltre il femminile e tocca la natura, la creatività, l’anima.
Praga sarà la Prossima tappa di presentazione dei volumi In Orizzonte di Tempo e Giacomo Casanova. Il seduttore nobile. Edizioni Solfanelli
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Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “ Francesco Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Incarichi in capo al Ministero della Cultura
• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;
• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;
• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.
Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.
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