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Pierfranco Bruni: Istambul … versi come sollievo metafisico nel dolore

Mimma Cucinotta

C’era il crepuscolo nel battere delle sere…Tra me e te…I viaggi sono pensieri sospesi…In questa fase dell’anno, così densa di religiosità e immersa nel mistero della morte per noi credenti, riprendo un testo del 2023 che nasce dal mio dolore e trova nelle antologie di Bruni una guida nei sentieri onirici dei ricordi…

Catania, 29 ott. 2025 – In questa fase dell’anno, così densa di religiosità e immersa nel mistero della morte per noi credenti, riprendo oggi un testo scritto nel 2023, frutto di un percorso interiore segnato dalla perdita di un amore profondo…

Quel dolore non diminuisce; rimane una scia costante che guida il mio cammino e orienta il mio sguardo sulla vita.

In questo contesto, la poesia di Pierfranco Bruni ha avuto un ruolo importante. Torno a rileggere spesso i suoi versi, che non cancellano il dolore ma offrono strumenti di riflessione e momenti di sollievo. La scrittura di Bruni diviene emozione creando uno spazio in cui ricordi e tempo si incontrano.

Leggere Bruni significa confrontarsi con la metafisica della vita e del sentimento. Il dolore può essere costante e intenso, ma anche fonte di orientamento e comprensione. Il suo lavoro poetico mi accompagna senza sostituirsi alle emozioni anche dolorose ma  consente di riflettere sul senso onirico e reale  della vita…

Il mio testo del 2023 resta intatto, testimone di un momento della mia vita. Insieme ai versi di Pierfranco Bruni rimane un dialogo tra sensazioni e poesia, tra  dolore personake e capacità della parola poetica di offrire profondità e strumenti di riflessione.

 

Testo del 2023

Profonda immersione ontologica nel viaggio introspettivo dell’essenza metafisica della propria esistenza.
Un alternarsi emozionale forte e simbolico degli echi del tempo.
Destini e sentieri che intrecciano nostalgie oniriche in un immaginario pervaso da ardenti connessioni sensoriali e spirituali.
Un confronto tra essere ed esistere che diviene consapevole coscienza dell’infinito oltre la morte, in un costante superamento del confine umano del compiuto che porta in sé la finitezza di un percorso irrisolto.

Il Pathos nella tensione del desiderio che si rinnova nel pensiero del dolore esistenziale attraversa l’intensità antropologica della lirica poetica di Pierfranco Bruni, magico regista del pensiero filosofico-letterario contemporaneo.

Dalla raccolta antologica

Piove su Istanbul e la luna sfoglia i ricordi”

di Pierfranco Bruni

Ascolto il profumo di cipria sul tuo viso
ed ho la bellezza degli anni maturi tra le dita
che sfiorano le parole e il tuo sguardo.
I miei occhi hanno i tramonti del meriggio
nelle distanze degli infiniti. Ti avrò amato
tantissime volte fino ad amarti ancora
per tantissime notti in un imbrunire di voci.
Siamo amanti in silenzio che si cercano
lungo la brughiera del vento. Sul tuo viso
scende una linea d’alba come se fosse
mattino e le labbra in un bacio soltanto
hanno un rigo della sera. È quest’amore
che sigilla i nostri destini.

Mi racconti una storia. Il tempo del mare è navigato.
Sfoglia il cerchio del vento. Ti raggiungerò sull’incavo della pioggia.
Poi sulle rive della vita ci ameremo.

A dir di sera ciò che in aurora taccio non è virtù di tempo
ma consolazione di malinconie che legano le tue alle mie mani.
Lo spazio della stanza è un luogo di passi che osservo
mentre cammino dalla porta alla poltrona.
Piove. Dalla finestra ascolto il tinteggiare delle gocce sui vetri
che sanno di freddo nell’inverno di mare dei tuoi occhi.
La città si muove lenta e ogni rumore è stanco.
Viverti vorrei addormentato sul tuo seno
con i tuoi capelli sul mio viso.

C’era il crepuscolo nel battere delle sere

Tra me e te

Non più àncore e porti

I viaggi sono pensieri sospesi.

La critica antropologico-letteraria individua in Pierfranco Bruni una voce tra le più significative della poesia contemporanea italiana.
Nei suoi versi, l’esperienza del tempo diventa viaggio interiore e si trasforma in linguaggio dell’anima. Bruni non racconta semplicemente, evoca. Costruisce paesaggi emotivi in cui amore, silenzio, destino e nostalgia convivono in una tensione costante tra realtà e infinito.

Il suo linguaggio poetico, carico di simboli e richiami culturali, diventa un percorso antropologico dell’esistenza. Un modo di abitare la parola come luogo di verità e mistero.

 

Mimma Cucinotta

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pierfranco Bruni, nato in Terra Calabra cui è profondamente legato, vive tra Roma e la Puglia da molto tempo. Archeologo, antropologo, letterato e linguista, fecondo saggista e poeta è presidente del Centro Studi Francesco Grisi e vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Dal carismatico e sopraffine stile letterario, Bruni è alla seconda candidatura al Nobel per la Letteratura. Già Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, nel corso della sua carriera è stato docente in Sapienza Università di Roma ed ha appronfondito lo studio rivolto alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche.

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