Il vignettista aveva 94 anni. Con la sua matita ha raccontato oltre mezzo secolo di politica e costume, tra ironia, provocazione e libertà di pensiero.
4 nov. 2025 – È scomparso oggi a Milano, all’età di 94 anni, Giorgio Forattini, il più celebre vignettista politico italiano. Nato a Roma nel 1931, Forattini ha attraversato con la sua satira più di cinquant’anni di storia nazionale, firmando circa 14.000 vignette e diventando una voce unica nel panorama giornalistico.
Dopo una giovinezza segnata da lavori comuni – dall’operaio al rappresentante – trovò la sua vocazione nella matita e nel commento pungente alla politica. La sua prima grande affermazione arrivò nel 1974, in occasione del referendum sul divorzio, quando rappresentò Amintore Fanfani come un tappo di spumante con l’etichetta “NO”: un’immagine destinata a entrare nella memoria collettiva.
Collaborò con testate come Paese Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale e Panorama, diventando uno dei nomi più noti del giornalismo italiano. Il suo segno netto e il suo umorismo tagliente non risparmiarono nessuno: da Craxi a Berlinguer, da Andreotti a D’Alema, da Bossi a Berlusconi. Alcune vignette suscitarono polemiche e persino querele, ma Forattini difese sempre la libertà d’espressione come principio irrinunciabile.
La sua satira era più di una risata. Era una lente sul potere, una forma di critica e un linguaggio che parlava a tutti. Pur vicino per sensibilità al mondo liberale, rifiutò etichette politiche, definendosi “un uomo libero”.
I funerali di Giorgio Forattini si terranno giovedì 6 novembre 2025 presso la Chiesa di Santa Francesca Romana in via Alvise Cadamosto 5 a Milano. Le sue ceneri, invece, verranno tumulate nel Cimitero di Monte Porzio Catone (Roma) accanto ai familiari.
Con la sua scomparsa, l’Italia perde un osservatore acuto e irriverente, capace di raccontare il Paese con un tratto tanto graffiante quanto lucido.
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