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Indagine Eurispes: matrimoni gay, droghe, eutanasia. Come cambiano le opinioni degli italiani

Redazione
La possibilità di contrarre matrimonio tra le persone dello stesso sesso, quella di adozione per le coppie omossessuali, la tutela giuridica delle coppie di fatto, la legalizzazione delle droghe leggere, sono solo alcuni dei temi che l’Eurispes ha preso in analisi perché fonte continua di impulsi e manifestazione del cambiamento degli orientamenti degli italiani.

Da diversi anni l’Eurispes conduce un’indagine per far emergere nel tempo i cambiamenti intervenuti a modificare gli atteggiamenti e le opinioni degli italiani sui temi cosiddetti “etici”, cogliendo in questo modo i mutamenti culturali avvenuti o in atto. La rilevazione effettuata a più riprese e presso un campione di cittadini rappresentativo della compagine italiana dai diciotto anni in su, permette di mettere a confronto risultati anche cronologicamente distanti.

La possibilità di contrarre matrimonio fra persone dello stesso sesso è accettata dal 59,5% dei cittadini, registrando un aumento considerevole soprattutto rispetto ai risultati ottenuti dall’indagine del 2015, quando i favorevoli raggiungevano il 40,8% di consensi. La possibilità di adozione anche per le coppie omossessuali trova contrari il 58% dei rispondenti, mentre i consensi rappresentano i 42%.

Nel 2020 solamente il 47,8% si dice favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, contro un 52,2% di pareri contrari. Si evidenzia, tuttavia, una ripresa del numero dei giudizi positivi di quasi quattro punti percentuali rispetto al 2019. Da sottolineare, inoltre, che dal 2016 al 2019 si era registrato un decremento dei consensi, passando dal 47,1% di favorevoli al 43,9%.

Il tema della legalizzazione della prostituzione divide il campione a metà con il 50,5% dei consensi a discapito del 49,5% delle risposte negative. Si è registrato, anche in questo caso, un aumento rispetto al 2019, quando i favorevoli erano solo il 46,5%. Il dato mostra una ripresa nell’anno corrente, dopo una flessione costante che dal 2015 (65,5% favorevoli) al 2019 aveva portato ad una perdita di circa 20 punti percentuali.

Nell’indagine la tutela giuridica alle coppie di fatto ha trovato una maggioranza di consensi con il 67,8% degli italiani favorevoli. Il dato ottenuto quest’anno è in linea con il risultato emerso nel 2016 (67,6%), anno di entrata in vigore della legge 76/2016 (legge Cirinnà), la quale ha introdotto nel nostro ordinamento italiano le unioni civili regolamentandone il funzionamento. Il dato attuale appare, comunque, in forte diminuzione rispetto agli anni 2013 e 2014, quando la percentuale dei favorevoli si attestava rispettivamente al 77,2% e al 78,6%.

«Il crollo delle ideologie, dei miti e degli idoli, il graduale affievolirsi di quei valori che per decenni hanno alimentato il sostrato culturale della nostra società – dichiara il Presidente dell’Eurispes, Prof. Gian Maria Fara –, hanno portato inevitabilmente a fare i conti con un nuovo senso di libertà, e con nuovi interrogativi. La possibilità di contrarre matrimonio tra le persone dello stesso sesso, quella di adozione per le coppie omossessuali, la tutela giuridica delle coppie di fatto, la legalizzazione delle droghe leggere, sono solo alcuni dei temi che l’Eurispes ha preso in analisi proprio perché fonte continua di impulsi e manifestazione del cambiamento degli orientamenti degli italiani. Si tratta, in tutti i casi, di veri e propri focus al centro di nuove leggi o di nuove proposte di legge, rispetto ai quali l’opinione pubblica sembra avere idee ben chiare e che generano in alcuni casi contrapposizioni ideologiche e religiose anche molto forti. Proprio rispondendo a questioni così delicate e personali, gli italiani ci mostrano che non esiste una lettura condivisa, né una posizione “giusta” o “sbagliata”. Ci mostrano, allo stesso modo, come stanno cambiando gli atteggiamenti del Paese e quali sono i valori che caratterizzano le giovani generazioni, fornendo, le basi necessarie per immaginare l’Italia che verrà».

Continua ad aumentare il consenso riguardo all’eutanasia, la cosiddetta “buona morte”, consistente nella somministrazione diretta di un farmaco letale al paziente (ancora oggi illegale in Italia): ben il 75,2% degli italiani si è espresso favorevolmente rispetto a tale pratica, attestando una forte ascesa del consenso negli ultimi cinque anni (i favorevoli erano il 55,2% nel 2015).

Nel 2020, con sei punti percentuali in più rispetto al 2019, il 73,8% dei cittadini si dichiara favorevole al testamento biologico, vale a dire quella norma che permette di redigere anticipatamente un documento con valore legale nel quale viene stabilito a quali esami, scelte terapeutiche o singoli trattamenti sanitari dare o non dare il proprio consenso nel caso di una futura incapacità a decidere o a comunicare.

Il suicido assistito (vale a dire l’aiuto indiretto a morire da parte di un medico) trova gli italiani in maggioranza contrari (il 54,6% contro il 45,4% dei favorevoli). È bene ricordare, d’altra parte che i contrari nel 2016 arrivavano ad una quota del 70%.

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