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Il tempo perso in aeroporto. Le poesie di Lorenzo Foltran -Graphe.it edizioni

Simona Maceroni

 

Lorenzo Foltran è un giovane e promettente poeta che, dopo essersi laureato in italianistica all’Università di Roma Tre, città dove è nato, si è specializzato in management dei beni culturali all’Ecole Superieure de Commerce de Paris, dove oggi vive. Le sue poesie sono state pubblicate in varie riviste letterarie e nel 2019 è stato insignito del primo premio al Concorso Nazionale per la Sinestetica per poesia inedita.

Nonostante la sua giovane età, i suoi componimenti esprimono una potenza letteraria attraverso la quale il poeta ci trasmette appieno la sua passione per la ricerca interiore dell’animo umano.

Nel suo ultimo libro, Il tempo perso in aeroporto, – edito da Graphe.it, l’autore ci regala una raccolta nella quale i singoli componimenti poetici sono organizzati in un racconto organico, il cui tema centrale è il tempo, che viene narrato come fattore relativo che si dilata, si restringe e soprattutto passa inesorabilmente.

L’opera è divisa in tre sezioni che esplorano le diverse sfumature del tempo e dello spazio nel quale scorre e nel quale il lettore procede, fra giorni senza calendario o calendari appesi al muro per nasconderne le crepe e si riconosce fra ore piene e vuote, nei minuti precisi che occorrono per cucinare una pastasciutta che però risulta insipida. Seguiamo il custode Pasquale nella sua giornata lavorativa all’interno della villa di cui è anche giardiniere attraverso l’alternarsi dei mesi che lo aiutano a percepire il tempo che scorre, fra il caffè amaro del mattino e la minestra calda della sera.

A questa visione del tempo come perdita il poeta contrappone la dimensione del sogno e della realtà alternativa dei videogame, l’ambiente non cronologico del ricordo o della riflessione, fino ad arrivare all’Adesso, quasi una sorta di proustiano tempo ritrovato. In quest’ultima parte veniamo trasportati in una dimensione spazio-temporale sospesa in cui tocca temi molto attuali come in Economia della condivisione, che termina con tre parole che sono la triste fotografia del tempo che stiamo vivendo: AQUISTO, POSTO, ESISTO.

Un libro consigliato a chi non può fare a meno di ciò che la poesia trasmette e su cui ci obbliga a riflettere.

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