Home Economia Dalla sicurezza alle commissioni: i rischi delle monete bancarie

Dalla sicurezza alle commissioni: i rischi delle monete bancarie

Raffaele Romano

Molti sono i vantaggi nell’usare le monete bancarie- dicono e pubblicizzano di continuo i soggetti beneficiari- ma ci sono anche alcuni svantaggi .

Nel 1900 esistevano 18 banche centrali, nel 1950 erano già arrivate a 59 ed oggi siamo a 160. Il dollaro statunitense, nel dopo guerra, era pari al valore d’un grammo d’oro poi il 15 agosto 1971 il Presidente USA Richard Nixon si presentò in TV per un discorso alla Nazione, ma in effetti era diretto al mondo intero: “Ho dato ordine al Segretario di stato Connally di sospendere temporaneamente la convertibilità del dollaro americano………..per difendere gli interessi degli Stati Uniti”.

Il valore e la salvaguardia delle monete sono da sempre nelle mani degli Stati Sovrani. Negli ultimi decenni gruppi finanziari e banche hanno dato vita ad una loro moneta parallela: la moneta bancaria che si prefigge, con l’aiuto degli stessi Stati Sovrani, di sostituirla quasi del tutto attraverso assegni bancari e circolari, bonifici, carte di debito (bancomat), carte di credito, carte prepagate, home banking e phone banking. Il grande vantaggio per gli istituti bancari e finanziari è che tutte queste monete alternative costano ai cittadini mentre le banconote sono a costo zero. I costi sono molteplici: costi base, costi di utilizzo, canoni periodici e molte commissioni di ogni genere e tipo.

Quelle che materialmente stanno sopprimendo la moneta sono senz’altro le carte di credito e di debito fondamentalmente nelle mani di NatWest Black Mastercard, Merrill Accolades American Express, Citigroup Black Chairman Card, JP Morgan Chase Palladium, Dubai First Royale Mastercard, Stratus Rewards Visa, Visa Infinite, Coutts World Silk Card, Black Brazilian Mastercard, American Express Centurion Card, Visa, Mastercard, American Express, Diners e Nexi. Sebbene ci dicano che i sistemi di sicurezza siano sempre più sofisticati, la carta di credito viene clonata ed utilizzata per operazioni fraudolente.

Molti sono i vantaggi nell’usare le monete bancarie dicono e pubblicizzano di continuo i soggetti beneficiari ma, aggiungiamo noi, ci sono anche alcuni svantaggi, vediamoli:

PRIMO SVANTAGGIO: costi di apertura conto corrente

SECONDO SVANTAGGIO: canone

TERZO SVANTAGGIO: dare preavviso di disdetta occorrono fino a 90 GIORNI

QUARTO SVANTAGGIO: tetto limite di spesa

QUINTO SVANTAGGIO: interessi sulle rate mensili

SESTO SVANTAGGIO: commissioni sul cambio valuta

SETTIMO SVANTAGGIO: costo commissione anche per errore transazione

OTTAVO SVANTAGGIO: carta non sempre accettata

NONO SVANTAGGIO: possibilità di clonazione

DECIMO SVANTAGGIO: commissioni per prelievo.

Gli Stati hanno accentrato nella storia su di loro, per secoli, il potere di coniare le monete fatte di metalli preziosi il cui valore era attestato dall’immagine del sovrano impressa su una delle due facce. Lo Stato garantiva il valore della moneta cioè si impegnava a farla accettare in pagamento dai cittadini e ad accettarla esso stesso. Ora siamo arrivati all’assurdo che per poter tenere i propri risparmi in banca il cliente “deve pagare” e non ricevere un minimo di interesse. Abbiamo il forte sospetto che banche e istituti finanziari vogliono riappropriarsi della moneta come si faceva fino agli inizi del XX secolo. Nel frattempo quasi tutte le tv ed i giornali cercano di convincerci che il contante genera evasione fiscale dimenticando che i grandi e veri evasori hanno i loro circuiti finanziari e forse anche qualche banca e con un clic spostano milioni, fate voi di dollari o euro per loro pari sono. Nel frattempo accumulano col rialzo dei tassi enormi profitti aggiuntivi che qualcuno, ingenuamente, voleva tassare ma è rimasto con niente in mano. In questo scenario di fondo dovrebbe stupire che la Svizzera, patria di un grande scenario di banche mondiali, abbia un tetto al pagamento in contanti fissato a 100.000 franchi pari a 103.140 euro e che sia l’unico Paese ad aver conservato banconote di grande valore, come quella da 1000 franchi, mentre l’Europa abbia già abbandonato nel 2019 il taglio da 500 euro, perché secondo l’UE poco utile per i pagamenti quotidiani e spesso usato per operazioni poco lecite. Addirittura nell’ex Paese membro Regno Unito non ci sono limiti al contante e lo stesso avviene in Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svezia. In Germania, per gli acquisti in contanti sopra i 10 mila euro bisogna solo mostrare la carta di identità al venditore, che deve registrare i dati dell’acquirente.

 

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