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Uspi Informa: IA, legge italiana: trasparenza e limitazioni per professioni intellettuali

Redazione

Dalla tutela dei diritti ai limiti per avvocati, giornalisti e consulenti: cosa cambia con la legge italiana sull’Intelligenza Artificiale.

Il 10 ottobre 2025 entrerà in vigore la legge n. 132/2025 (Disposizioni e deleghe al Governo in materia di Intelligenza Artificiale), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2025.

Al Governo è affidata la delega per l’adozione dei decreti legislativi attuativi entro 12 mesi. Tali decreti serviranno per disciplinare i profili etici, organizzativi e di sicurezza, connessi all’impiego di sistemi di Intelligenza Artificiale (IA).

La legge n. 132/2025 si fonda sull’uso trasparente, sicuro e antropocentrico dell’IA. Garantisce, inoltre, la vigilanza sui rischi economico-sociali e sull’impatto dell’IA sui diritti fondamentali. Il tutto nel rispetto dei principi costituzionali e conformemente al Regolamento UE 2024/1689 (AI Act).

AI Act, cosa prevede

Il Regolamento Ue n. 2024/1689 regola lo sviluppo, la fornitura e l’uso di sistemi di IA in tutta Europa. La norma impone maggiori misure di sicurezza in base al rischio che l’utilizzo di un dato sistema di IA può comportare. Inoltre, prevede delle misure per favorire la conoscenza e la trasparenza degli algoritmi.

L’AI Act riguarda tutte le aziende e gli enti pubblici che forniscono o usano sistemi di IA in Europa ma anche ad altri soggetti, come importatori e distributori. Il regolamento non si applica a tali sistemi per scopi militari e per finalità di ricerca scientifica.

Per quanto riguarda la governance i soggetti coinvolti sono la Commissione Ue, il Comitato europeo per l’IA e l’ufficio per l’IA. Ogni Paese avrà inoltre un’Autorità di controllonazionale a cui potersi rivolgere.

Articolo 13, limiti e trasparenza

La legge n. 132/2025 mira ad un uso corretto, trasparente e responsabile dell’IA, introducendo criteri regolatori, norme di principio e di settore. Per questo l’articolo 13(Disposizioni in materia di professioni intellettuali) informa riguardo ai limiti e stabilisce un principio di trasparenza.

Il comma 1 dell’articolo 13 limita, alle attività strumentali e di supporto, l’utilizzo dei sistemi di IA nelle professioni intellettuali. Specificando che il lavoro intellettuale deve prevalere su quello artificiale.
Nel comma 2 viene inserito l’obbligo, da parte del professionista, di comunicare preventivamente al cliente l’eventuale ricorso a sistemi di IA. Nel fare ciò, il professionista dovrà utilizzare un linguaggio semplice ed esaustivo.

Articolo di E.V.

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