Home Cultura Arte Spettacolo Due teste colossali di Dea tornano ad affascinare il pubblico ai Musei Capitolini di Roma

Due teste colossali di Dea tornano ad affascinare il pubblico ai Musei Capitolini di Roma

Sara Piccolella

Presentato a Roma, presso la sala della Protomoteca al Campidoglio il restauro di due Teste colossali di dea, finanziato dalla Fondazione Paola Droghetti onlus.
Dopo cinque mesi di lavoro è stato presentato a Roma presso la sala della Protomoteca al Campidoglio il restauro di due teste colossali di dee greco romane, la Testa di divinità con diadema e la Testa di Minerva, entrambe associabili ad acroliti( ovvero statue di cui erano realizzate solo testa, mani e piedi, in questo caso in marmo bianco, il resto del corpo era un telaio di solito rivestito di stoffa ). Sono intervenuti Claudio Parisi Presicce (Sovrintendente Capitolino e Direttore dei Musei Capitolini), Francesco Scoppola (Direttore Generale Educazione e Ricerca MiBAC), Luigi Ficacci (Direttore dell’ISCR) le curatrici del volume Immagini di Dea e responsabili del coordinamento del restauro Anna Maria Cerioni (Sovrintendenza Capitolina) e Maria Concetta Laurenti (ISCR) e Vincenzo Ruggieri (Presidente della Fondazione Paola Droghetti onlus). Durante l’evento è stato proiettato il video Immagini di Dea, di Mounts, prodotto dalla Fondazione Paola Droghetti onlus. Le due teste colossali hanno ritrovato la loro straordinaria bellezza grazie alla collaborazione tra l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Fondazione Paola Droghetti onlus, che ha finanziato questo progetto con l’elargizione di due borse di studio vinte dalle neolaureate della Scuola di Alta Formazione dell’ISCR Chiara Di Marco e Valeria Bruschi. I due acroliti presentavano diversi stati di conservazione: la testa di divinità con diadema, è una copia di prima età imperiale da un prototipo di ambito fidiaco con molti restauri anche dannosi alle spalle; la Testa di Minerva, integra, presentava ancora le tracce di terra dello scavo, a distanza di oltre un secolo dalla scoperta.
Il restauro, oltre a migliorare la leggibilità delle qualità estetiche delle due opere, ha rappresentato un’occasione per ricostruirne le vicende storiche e conservative e poterle collocare in un ambito cronologico più definito.
Dal 6 dicembre 2018 le due teste sono esposte, in attesa della loro collocazione definitiva, nella Sala degli Arazzi dei Musei Capitolini.

Print Friendly, PDF & Email

You may also like