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Cina, Russia e Cuba: i nuovi alleati contro il virus

Quali assetti geopolitici nel mondo post-coronavirus?

No, stavolta la bandiera a stelle e strisce non sventola più. I primi cargo arrivati in Italia, carichi di mezzi e uomini per combattere il virus – nuovo nemico di una guerra invisibile, portano nuovi colori: il rosso della bandiera cinese, il tricolore russo e il “pantone” della rivoluzione castrista.

A Bresso, come ricorda la Repubblica, il vessillo maoista con le 5 stelle lo si trova sulle auto della protezione civile e sul comune (già dal 13 marzo), la bandiera rossa a cinque stelle di cui quella più grande simboleggia la guida del Partito Comunista Cinese. L’interpretazione popolare vuole che le quattro stelle più piccole rappresentino le quattro classi sociali: gli operai, i contadini, gli studenti e i soldati. “Dalla Russia con amore” sono arrivati domenica, a Pratica di Mare, 9 aerei Ilyushin76 con tonnellate di materiale e numerosi medici sventolando il Trikolor russo “fonte” dei colori panslavi (bianco, blu e rosso), adottati da molte delle bandiere nazionali dei popoli slavi come simbolo delle loro radici comuni.

Nota geopolitica: non sono mai atterrati tanti aerei e tanto personale russo in un paese della NATO, da sempre.

Infine, ultimi in ordine di arrivo, i 52 medici cubani che hanno portato allegria e fiducia domenica a Malpensa e poi i loro colori: la Bandiera della Stella Solitaria, creata nel 1850 ma adottata ufficialmente solo nel 1902. Le tre strisce blu rappresentano gli stati in cui era suddivisa l’isola all’epoca, le due strisce bianche simboleggiano la forza del combattere idealista, il triangolo rosso l’uguaglianza, la libertà e la fratellanza, la stella solitaria a cinque punte è simbolo dell’assoluta libertà rispetto alle altre nazioni.

Nota curiosa: è una delle due bandiere di stati socialisti attuali (l’altra è quella del Laos) a non usare nessuna simbologia comunista. Un’accelerazione geopolitica, quindi, abbastanza evidente nell’ambito della profonda crisi sanitaria che ha investito l’Italia che vede gli Stati Uniti, il nostro alleato storico, sempre più sullo sfondo.

Chi si ricorderà delle foto dell’unico aereo americano che ieri è partito dalla base tedesca di Ramstein in Germania per arrivare in quella di Aviano, zeppo di aiuti medici arrivati in Italia senza bandiere e clamore? È il governo a sciogliere ogni dubbio: “Il nostro compito è dare la caccia a mascherine e respiratori, non guardiamo al colore degli aiuti che ci arrivano”. Luigi Di Maio ha un solo obiettivo: cercare mascherine e respiratori, la Via della Seta – aperta in tempi non sospetti – sta rispondendo al nostro SOS.

Ricorda Formiche.net “Se trent’anni fa mi aveste detto che entro il 2019 l’America si sarebbe ritrovata in un’altra Guerra fredda, contro un’altra superpotenza comunista, non vi avrei creduto”, scriveva nel 2019 sul Sunday Times lo storico Niall Ferguson. Invece, dal commercio alla sovranità tecnologica, dal confronto militare al braccio di ferro sugli alleati europei, Stati Uniti e Cina sono ormai in guerra, in uno scontro acuito dal coronavirus, un evento storico che, davvero, potrebbe riscrivere gli equilibri internazionali.

Gran parte della solita retorica dell’ombrello Nato e della famiglia europea si sta sciogliendo come neve al sole, proprio nel momento del bisogno reale.

Chi sono davvero, oggi, i nostri “amici”?

 

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