Il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) ha reso pubblica la Relazione sull’attività svolta per l’anno 2024. Il Report presenta l’impegno dell’Autorità in diversi ambiti, dalla cybersecurity alle tecnologie emergenti, dalle comunicazioni elettroniche all’ambito giudiziario e della Pubblica Amministrazione (PA).
Gli interventi del Garante sui molti settori in cui sono attivi mostrano tuttavia lo scopo ultimo del GPDP, che è il bilanciamento dei diritti dei cittadini e il rispetto della legge a tutela delle persone. In particolare, nel Report si fa riferimento alle questioni legate ai diritti digitali, le implicazioni tecnologiche e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Importante anche le attività svolte per la protezione dei mercati data driven e l’influenza delle grandi piattaforme online.
2024: full immersion nell’IA
Con il G7, tenutosi a ottobre 2024, l’Italia ha presentato una versione di sviluppo dell’IA di stampo umanocentrico, ribadendo l’importanza dell’armonizzazione tra la tecnologia, il lavoro e la libertà della persona. Una posizione significativa che ha interessato soprattutto i ruoli delle autorità e il tema della governance.
Il Garante ha infatti sottolineato in primis il lavoro svolto per l’avviamento dell’istruttoria nei confronti di ChatGPT, conclusosi con una sanzione di 15 milioni di euro che OpenAI dovrà pagare oltre a rendere pubblica una campagna informativo sulla gestione e trasparenza del chatbot.
Particolare attenzione anche per l’uso dei dati biometrici e la vendita a piattaforme tech e IA di dati personali contenuti negli archivi di testate giornalistiche. “In chiave preventiva”, sottolinea il Garante, si dimostra nel Report l’impegno nell’evitare che “nell’addestramento dei sistemi di IA generativa fossero utilizzare informazioni raccolte massivamente attraverso il web scraping”.
Importante ricordare che nel 2024 il GPDP ha stretto la mano al Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) attraverso la firma della “Convenzione-quadrosull’intelligenza artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto”. Questa pietra miliare giuridica, una volta entrato in vigore sarà il primo trattato internazionale vincolante su temi che si trovano a metà tra il giudiziario, l’innovazione tecnologica e la tutela delle libertà fondamentali.
GPDP per il giornalismo
Diversi gli interventi citati dall’Autorità in materia di rispetto dei dati giudiziari: il GPDP nell’anno passato ha stilato e individuato dei principi per garantire il corretto bilanciamento tra il diritto di cronaca e il trattamento dei dati. Problematica che rimane centrale soprattutto se analizzata in chiave social.
Infine, si ribadisce nel Report l’importanza del rispetto dell’essenzialità dell’informazione. L’Autorità infatti si è ritrovata a gestire molte richieste e reclami riguardanti la diffusione di dati personali per finalità giornalistiche e a questo proposito ribadisce che “per finalità riconducibili alla libera manifestazione del pensiero si può prescindere dal consenso dell’interessato purché siano rispettati i limiti del diritto di cronaca a tutela dei diritti fondamentali della persona e segnatamente il limite della “essenzialità dell’informazione” riguardo a fatti di interesse pubblico”.
Articolo di T.S.