La scrittrice Patrizia Ciava torna in libreria con il nuovo romanzo Una vita quasi perfetta, pubblicato da Ad Astra Edizioni per la collana I prismi e presente sul mercato anche nella versione inglese con il titolo A life almost perfect.
Si può amare qualcuno al punto da lasciarlo andare? È questa la prova lacerante che la protagonista è chiamata ad affrontare. Suo marito, l’uomo che l’ha aiutata a guarire dalle ferite di una relazione tossica, giace in coma da più di un anno. I medici non le danno speranze e le chiedono di autorizzare il distacco dei supporti vitali. Ma come si fa a dire addio a chi sembra ancora presente, sospeso tra la vita e la morte?
Mentre combatte con il dolore e l’incertezza di una decisione irreversibile,la sua voce si intreccia con quella di un altro personaggio: un celebre musicista, adorato dai fan. Ma dietro la facciata di una vita apparentemente perfetta si celano tormenti interiori e un oscuro malessere che sembra preannunciare un destino ineluttabile.
“Ho scritto questo romanzo partendo da una domanda che mi ha tormentata a lungo: come si fa a decidere per qualcuno che si ama, quando quella persona non può più parlare per sé? È una responsabilità che ti strappa dentro, che ti costringe a guardarti in profondità – ha spiegato l’autrice. Ma mentre scrivevo, ho capito che sotto quella domanda ce n’era un’altra, ancora più radicale: cos’è davvero la coscienza? È solo chimica, biologia, impulsi elettrici? O c’è qualcosa che va oltre, che ci rende noi stessi anche quando tutto il resto sembra svanire?
Con Una vita quasi perfetta volevo esplorare il confine sottile tra amore e perdita, tra ciò che siamo disposti a trattenere e ciò che, per amore, dobbiamo avere il coraggio di lasciar andare.
Scrivere questo romanzo è stato un viaggio emotivo intenso, durante il quale ho cercato di dare voce ai dubbi, alle fragilità e alla forza nascosta che spesso emergono nei momenti più difficili della vita. Più che offrire risposte, desideravo porre domande, invitare alla riflessione su ciò che ci rende davvero vivi”.
“L’opera di Patrizia Ciava è una dichiarazione d’amore appassionata, sofferta, ragionata, alla vita – ha commentato l’Editore di Ad Astra Edizioni.
I due protagonisti, moglie e marito, attraverso la loro vicenda umana e di relazione, attraverso il loro universo condiviso di sentimenti intensissimi di uomo e di donna e la cruda, tremenda realtà che vede lui – Matteo – in un letto d’ospedale in coma irreversibile a causa di un grave incidente stradale, e ‘Lei’ alle prese con la scelta più difficile e improba, se concedere ai sanitari di staccare la spina, conducono il lettore a interrogarsi sugli aspetti più reconditi, intimi, e finanche umanistici, dell’esistenza. Per questo Una vita quasi perfetta è un autentico omaggio, un inno alla Vita, che ci ha coinvolti e profondamente affascinati”.
La musica è il fil rouge che unisce passato e presente, illusione e realtà, e che spinge a interrogarsi sulla nostra stessa essenza: cos’è la coscienza? Da dove scaturiscono le emozioni che ci travolgono ascoltando una melodia struggente o ammirando la bellezza di un tramonto? Siamo davvero soltanto il prodotto di connessioni neuronali? Oppure esiste qualcos’altro – un’energia che sfugge a ogni misurazione scientifica ma che ci rende unici, irripetibili, innegabilmente vivi?
In fondo, questo romanzo è nato proprio dal bisogno di cercare un senso alla nostra esistenza — e forse anche una scintilla di speranza — in tutto ciò che la scienza, da sola, non riesce a spiegare.
